Il Volo del mattino
Fabio Volo, il cui vero nome è Fabio
Bonetti, nasce a Calcinate, paese in provincia di Bergamo, il 23 giugno
1972 e, dopo i regolari studi dell'obbligo, inizia prestissimo a svolgere
numerosi lavori fra cui il panettiere nella forneria paterna. Un periodo che
per la sua natura spensierata e di sano impegno è ben noto hai fan del deejay,
il quale ha l'abitudine di rivangare spesso quei momenti negli esilaranti
racconti e divagazioni con cui è solito intrattenere gli ascoltatori.
Dotato di una notevole vèrve e di uno
spirito un pizzico esibizionista, muove i primi passi nel mondo dello
spettacolo grazie ad un amico bresciano che lo fa generosamente debuttare nel
suo locale. Fabio ha così modo di familiarizzarsi sia con la dimensione
teatrale e con il relativo contatto diretto con il pubblico, sia con la pratica
dell'improvvisazione, di cui diverrà gran maestro. Questa è una fase della sua
carriera in cui emergono anche velleità di cantante, e pochi sanno che
circolano a suo nome alcune canzoni ormai dimenticate.
Il grande salto avviene però grazie
all'incontro con Claudio
Cecchetto, il gran burattinaio della radio e
della canzone italiana. Il geniale scopritore di talenti, a cui si devono i
lanci di numerosi stelle del panorama nazionale, lo prende sotto la sua ala e
gli offre un posto a Radio Capital dove Fabio non dovrà fare altro che quello
che gli riesce meglio: intrattenere. Insomma, prende forma quella sua anima da
deejay che ne fanno uno dei personaggi più singolari oggi in circolazione.
Ben presto, infatti, diventa una delle
voci più conosciute dell'etere, grazie soprattutto alla svagata ironia con cui
è solito condurre e di cui è un maestro indiscusso. Volo gigioneggia,
si diverte a fare l'anima candida, il perplesso, a dire con levità assoluta
alcune verità spesso imbarazzanti; il suo gioco, a quanto pare, paga. Tanto che
nel 1997 lo vediamo proiettato dalle casse della radio allo schermo televisivo
nella conduzione di "Svègliati", programma trasmesso sul dimesso
Match Music Satellite. Nell'estate del 1998, invece, dopo la parentesi
televisiva torna all'"ovile", benchè lontano da Cecchetto (infatti
stavolta siamo a Radio due), per condurre insieme all'amico Andrea Pellizzari
il programma radiofonico "Soci da spiaggia".
Fabio Volo alle Iene
A partire da quello stesso anno Fabio
Volo compie un ulteriore passo in avanti per la sua carriera: viene
infatti arruolato nel team delle "Iene", personaggi dell'omonimo
programma intenti a svelare brutture, ruberie e truffe che infestano la
Penisola. Lavorerà in questa veste per ben tre anni, accreditandosi come una
delle "Iene" più "riuscite". La sua celebre irrequietezza,
però, gli impedisce di riposare sugli allori. Cerca altre occasioni, altre
possibilità, che gli arrivano puntuali dapprima con la striscia pomeridiana
"Candid Camera Show", accanto a Samantha de Grenet, e in seguito,
sempre nello stesso anno (ossia il 2000), con Radio Deejay, la popolarissima
emittente radiofonica.
Il target di Radio Deejay, naturalmente,
è quello giovanile, il pubblico giusto per un istrione come Volo, che ha così
modo, nel programma creato apposta per lui (dall'autocelebrativo titolo de
"il Volo del mattino"), di sfoggiare tutta la sua arte della conversazione
e della divagazione ironica. Nel giro di poche puntate di quella trasmissione
Volo diventa conosciutissimo. Ormai è un personaggio, particolarmente amato da
quei giovani che non si riconoscono in quelle star finte e costruite a
tavolino. Viceversa, viene apprezzata la sua ingenuità, la sua capacità di
entrare subito in sintonia con gli ascoltatori. Un successo che viene premiato
dalla Radio con altri "format" pensati per lui, fra cui "il
volontario".
Il primo libro
Ormai il successo di Volo è un'escalation
inarrestabile e il simpatico deejay, sulla scia di tanti altri personaggi di
successo, ha la bella pensata di darsi anche alla scrittura. Il suo primo libro
"Esco a fare due passi", subito in classifica, conferma l'ascendente
esercitato dalla sua popolarità, poi confermata dalle vendite della sua seconda
e più recente prova letteraria, "È una vita che ti aspetto",
anch'essa entrata di diritto fra i primi dieci libri più venduti del 2003.
Sempre nutrita comunque la sua presenza
in televisione, generata da programmi mai scontati o banali ma improntati alla
ricerca di un modo diverso di fare comunicazione. Gli "aficionados"
hanno così avuto modo di vederlo all'opera sia su MTV con "Ca'volo"
(affiancato dal regista di culto, e gran saggio, Silvano Agosti), sia su LA7
con "il Volo" (come si vede il suo nome d'arte è fonte di continui
giochi linguistici); oppure con il più recente "Coyote", sempre sulla
prediletta MTV. La sua figura sbarazzina e un po' surreale non poteva poi lasciare
indifferente un regista sensibile come Alessandro D'Alatri, che ha voluto
sfruttarlo come contraltare dell'apparentemente più dura e determinata Stefania Rocca nel suo film "Casomai", uscito nel
2002.
Radio, tv, libri e cinema: un successo a tutto tondo
Anche il successo riscontrato dal film è
stato lusinghiero, con una menzione speciale per Fabio Volo, il
quale si è conquistato l'alloro di "Miglior attore esordiente" al
XVII Festival Internazionale di Fort Lauderdale (Florida) e una nomination ai
David di Donatello 2003.
Nell'estate dello stesso anno, sempre
pronto a stupire i suoi ammiratori, il simpatico folletto lombardo ha dato alle
stampe due curiose iniziative discografiche: si tratta di dischi contenenti
brani da lui più volte suonati durante le sue trasmissioni o a lui
particolarmente cari. I titoli di questa compilation? Come sempre inconfondibilmente
"voliani": "Il Volo" e "El Vuelo". Un modo nuovo
e originale per rinnovare, con l'ausilio della musica, quel "filo
rosso" così particolare che lo lega al suo pubblico.
Senza abbandonare i suoi impegni
radiofonici, Fabio Volo è tornato su Italia 1, nel 2003
con il programma "Smetto quando voglio", e all'inizio del 2005 con
"Lo spaccanoci". Negli anni successivi si dedica per lo più al
cinema: "Uno su due" (2007, regia di Eugenio Cappuccio), "Bianco e nero"
(2008, regia di Cristina Comencini), "Matrimonio e altri disastri" (2009,
regia di Nina Di Majo). Nel 2009 esce anche il suo libro "Il tempo che
vorrei". Dopo i film "Matrimoni e altri disastri" (2010),
"Figli delle stelle" (2010) e "Niente Paura" (2010), si
dedica al suo nuovo libro che esce nel 2011 con il titolo "Le Prime Luci
del Mattino" (2011). Nel 2012 torna in tv con un nuovo programma, su Rai
Tre, dal titolo "Volo in diretta". In attesa di diventare padre (la
sua compagna si chiama Joahna ed è islandese), alla fine di
ottobre 2013 esce il suo settimo libro, dal titolo "La strada verso
casa".
A novembre del 2015 esce il suo libro
"È tutta vita". I romanzi successivi sono "Quando tutto
inizia" (2017) e "Una gran voglia di vivere" (2019).
Dal 2011 Fabio Volo convive con Jóhanna
Hauksdóttir, un'istruttrice di pilates islandese conosciuta tramite un'amica
comune a New York. La coppia si è conosciuta a New York, quando Fabio si
trovava lì per girare parte del film "Il giorno in più" (2011, di
Massimo Venier). Hanno poi avuto due bambini: Sebastian, nato il 26 novembre 2013,
e Gabriel, nato l'11 agosto 2015.
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