Sono passati 32 anni da quado i carrarmati dell’esercito popolare cinese fecero irruzione a Piazza Tienanmen, dove da settimane gli studenti protestavano chiedendo più democrazia. E 32 anni dopo le celebri immagini dell’eroe senza nome con la camicia bianca che blocca il tank, giunge la notizia che il famoso attivista per la democrazia di Hong Kong, Chow Hang-tung, è stato arrestato dalla polizia locale. Tutto questo in netto contrasto con l’atmosfera che si respirava nella città, che si preparava a celebrare l'anniversario seppure tra strette misure di sorveglianza.
Un arresto misterioso e la repressione oggi
La ricostruzione
dell’arresto dipinge perfettamente l’atmosfera che si respira nella ex colonia
britannica, divenuta oggi il fulcro delle proteste in favore dei diritti civili
in Cina e dove alle spinte democratiche si contrappone una repressione feroce.
Quattro persone si
sono presentate all’attivista identificandosi come agenti di polizia in
borghese, fuori dal suo ufficio nel distretto centrale della città, e hanno
dichiarato che la stavano arrestando, Poi, come racconta un corrispondete della
France Presse, lo hanno fatto salire su una berlina scura che è scomparsa.
Un sistema
repressivo che usa la paura per soffocare tutte le pulsioni che da più di un
anno percorrono Hong Kong.
Sempre qui la
polizia ha arrestato due manifestanti che invitavano la folla a unirsi a loro
alla veglia serale al Victoria Park, teatro di tutte le ultime manifestazioni
locali.
Blinken: Cina rispetti diritti umani
E la comunità
internazionale interviene, questa volta con maggiore determinazione rispetto al
passato, un atteggiamento figlio anche del cambio di strategia americano che,
con l’amministrazione Biden, ha deciso di esercitare una maggiore pressione su
Pechino. Sono parole estremamente dure, infatti, quelle usate dal segretario di
Stato, Antony Blinken, in occasione dell’anniversario di Tienanmen.
"Oggi onoriamo
i coraggiosi cittadini cinesi i cui appelli pacifici alla libertà e alla
democrazia hanno subito una violenta repressione in Piazza Tienanmen nel
1989". Un messaggio affidato a un tweet del Dipartimento di Stato che ha
anche pubblicato un video nel quale compare la foto simbolo del ragazzo contro
i carri armati a Pechino.
La replica cinese: Usa pensi alle sue violazioni
Pronta la replica
cinese che, attraverso il ministero degli Esteri, ha usato toni altrettanto
duri.
"Ciò che il
segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto sulle turbolenze
politiche della fine degli anni '80 - ha detto il portavoce del ministero Wang
Wenbin - interferisce negli affari interni della Cina, e la Cina si oppone con
forza a tutto questo".
Poi, il solito
argomento usato da Pechino in queste circostanze, quando gli si ricordano le
mancanze sul fronte dei diritti umani.
"Prima di
attaccare altri Paesi sui cosiddetti diritti umani, gli Usa dovrebbero
guardarsi allo specchio e vedere le proprie violazioni".
La Ue chiede il rilascio immediato degli attivisti
Argomenti che
possono avere un loro fondamento nei confronti degli Usa, ma che hanno scarsa
presa nei confronti dell’Unione Europea, che si unisce all’appello Usa. E la
portavoce della Commissione ha infatti dettato condizioni molto nette alla
Cina: l’Unione chiede il "rilascio immediato e incondizionato dei difensori
dei diritti umani, detenuti e condannati per le loro attività" legati
all'anniversario
della protesta di Tienanmen.
“C’è una lunga
tradizione di manifestazioni per la commemorazione delle proteste pacifiche di
piazza Tienanmen", ha concluso.
https://tg24.sky.it/mondo/2021/06/04/tienanmen-32-anni-fa-scattava-la-repressione-di-pechino
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