Le date, le differenze tra rito romano e ambrosiano e una storia secolare
che ha contemplato anche gesti di sovversione oggi impensabili
Il Carnevale del 2021 avrà un sapore diverso da solito per colpa
della pandemia di Coronavirus, tra zone gialle e arancioni e magari anche
rosse, e in attesa che la campagna vaccinale ci porti più vicino alla fine del
tunnel. Pur se in maniera ridotta, senza carri e sfilate, qualche piccola
mascherata sarà forse possibile lo stesso, anche solo in famiglia. Per questo
vale la pena di raccontare gli aspetti più significativi della storia del
Carnevale e di fare il punto sulle date in cui si festeggia (c'è una differenza
tra le zone d'Italia che seguono il rito ambrosiano e quelle che adottano il
rito romano).
Carnevale 2021, le date
Il Carnevale inizia giovedì grasso e termina cinque giorni più
tardi, con il martedì grasso. Ogni anno le date sono stabilite in base a
quando cadono la Quaresima e la Pasqua: il martedì grasso deve infatti essere
l'ultimo martedì prima del mercoledì delle Ceneri, che nel rito liturgico
romano inaugura la Quaresima. Quindi nel 2021 si parte giovedì 11
febbraio e si termina il 16 febbraio.
L'eccezione è rappresentata dalle zone che ricadono nell'arcidiocesi di Milano
e in alcune diocesi limitrofe, che adottano il rito introdotto da
Sant'Ambrogio e chiamato di conseguenza ambrosiano. In questo caso la
Quaresima non è inaugurata dal mercoledì delle Ceneri, bensì dalla prima
domenica successiva. Questo ritardo si ripercuote sul Carnevale meneghino, che
comincia e finisce dopo e per questo è anche chiamato "vecchio". Il
culmine cade il primo sabato dopo il martedì grasso: nel 2021 il 20
febbraio. In ogni caso, non c'è sovrapposizione tra Carnevale e Quaresima:
in entrambi i riti il primo termina con l'inizio della seconda
La storia del Carnevale
Le origini del Carnevale risalgono indietro di secoli, fino alle feste
dionisiache greche e ai saturnali romani, caratterizzati delle celebrazioni per
il rinnovamento dell'ordine costituito. I festeggiamenti
prevedevano un breve periodo nel quale era consentito un ribaltamento di tale
ordine, proprio in funzione della sua rinascita: spazio dunque all'annullamento
temporaneo delle gerarchie e degli obblighi sociali, così come delle norme di
condotta civile. Per queste ragioni erano consentiti comportamenti
altrimenti sanzionati, come ad esempio una certa dissolutezza dei costumi e
la tendenza allo scherzo dissacrante, talora violento. In epoca medioevale si
poteva addirittura assistere a sermoni sconci tenuti in chiesa da persone
normali, le quali potevano scatenarsi senza timori di ripercussioni.
Durante il medioevo alcuni degli eccessi carnevaleschi furono progressivamente
vietati, e per esempio non fu più possibile salire sull'altare di una chiesa
per dire sconcezze. Sempre in questo periodo, probabilmente nel corso del XIII
secolo, nacque anche il termina "Carnevale": gli studiosi
ritengono sia derivato dal latino carnem levare, cioè eliminare la carne, in
riferimento all'ultimo, abbondante banchetto prima del digiuno imposto dalla
Quaresima. Oggi molti di questi significati sono passati in secondo piano e più
che altro si coglie l'occasione per travestirsi e festeggiare, come
ad esempio accade a Rio de Janeiro, Venezia e Viareggio (fra i carnevali più
celebri insieme a quello di Ivrea, famoso per la battaglia delle arance).
https://www.quotidiano.net/magazine/carnevale-2021-date-1.5973845
Nessun commento:
Posta un commento