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giovedì 11 febbraio 2021

L Sapevate Che: Carnevale 2021: data e storia. Quando inizia e quando finisce


Le date, le differenze tra rito romano e ambrosiano e una storia secolare che ha contemplato anche gesti di sovversione oggi impensabili

 

Il Carnevale del 2021 avrà un sapore diverso da solito per colpa della pandemia di Coronavirus, tra zone gialle e arancioni e magari anche rosse, e in attesa che la campagna vaccinale ci porti più vicino alla fine del tunnel. Pur se in maniera ridotta, senza carri e sfilate, qualche piccola mascherata sarà forse possibile lo stesso, anche solo in famiglia. Per questo vale la pena di raccontare gli aspetti più significativi della storia del Carnevale e di fare il punto sulle date in cui si festeggia (c'è una differenza tra le zone d'Italia che seguono il rito ambrosiano e quelle che adottano il rito romano).

Carnevale 2021, le date

Il Carnevale inizia giovedì grasso e termina cinque giorni più tardi, con il martedì grasso. Ogni anno le date sono stabilite in base a quando cadono la Quaresima e la Pasqua: il martedì grasso deve infatti essere l'ultimo martedì prima del mercoledì delle Ceneri, che nel rito liturgico romano inaugura la Quaresima. Quindi nel 2021 si parte giovedì 11 febbraio e si termina il 16 febbraio.

L'eccezione è rappresentata dalle zone che ricadono nell'arcidiocesi di Milano e in alcune diocesi limitrofe, che adottano il rito introdotto da Sant'Ambrogio e chiamato di conseguenza ambrosiano. In questo caso la Quaresima non è inaugurata dal mercoledì delle Ceneri, bensì dalla prima domenica successiva. Questo ritardo si ripercuote sul Carnevale meneghino, che comincia e finisce dopo e per questo è anche chiamato "vecchio". Il culmine cade il primo sabato dopo il martedì grasso: nel 2021 il 20 febbraio. In ogni caso, non c'è sovrapposizione tra Carnevale e Quaresima: in entrambi i riti il primo termina con l'inizio della seconda
 


La storia del Carnevale

Le origini del Carnevale risalgono indietro di secoli, fino alle feste dionisiache greche e ai saturnali romani, caratterizzati delle celebrazioni per il rinnovamento dell'ordine costituito. I festeggiamenti prevedevano un breve periodo nel quale era consentito un ribaltamento di tale ordine, proprio in funzione della sua rinascita: spazio dunque all'annullamento temporaneo delle gerarchie e degli obblighi sociali, così come delle norme di condotta civile. Per queste ragioni erano consentiti comportamenti altrimenti sanzionati, come ad esempio una certa dissolutezza dei costumi e la tendenza allo scherzo dissacrante, talora violento. In epoca medioevale si poteva addirittura assistere a sermoni sconci tenuti in chiesa da persone normali, le quali potevano scatenarsi senza timori di ripercussioni.

Durante il medioevo alcuni degli eccessi carnevaleschi furono progressivamente vietati, e per esempio non fu più possibile salire sull'altare di una chiesa per dire sconcezze. Sempre in questo periodo, probabilmente nel corso del XIII secolo, nacque anche il termina "Carnevale": gli studiosi ritengono sia derivato dal latino carnem levare, cioè eliminare la carne, in riferimento all'ultimo, abbondante banchetto prima del digiuno imposto dalla Quaresima. Oggi molti di questi significati sono passati in secondo piano e più che altro si coglie l'occasione per travestirsi e festeggiare, come ad esempio accade a Rio de Janeiro, Venezia e Viareggio (fra i carnevali più celebri insieme a quello di Ivrea, famoso per la battaglia delle arance).

https://www.quotidiano.net/magazine/carnevale-2021-date-1.5973845


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