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mercoledì 11 gennaio 2017

Lo Sapevate Che: Addio lettino, la psicoterapia arriva online...



Tutorial e video-istruzioni oggi aiutano a riparare quasi tutto. Ma si può curare online anche la psiche? In Nord Europa lo stanno facendo e giudicano i risultati incoraggianti. Siti e blog di psicologi, seminari online, consulenze psicologiche e psicoterapiche via Skype, esistono già da anni. Dal 2013 i servizi sanitari di Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia. Gran Bretagna e Australia offrono anche, seppur con restrizioni e controlli, alcuni percorsi terapeutici online: un traguardo per il quale le associazioni nazionali degli psicoterapeuti e psicologi di questi Paesi si erano battute a lungo. Adesso ci prova la Germania, dove dal prossimo anno nell’offerta del sistema nazionale sanitario saranno ufficialmente inserite in versione online tutte le psicoterapie cognitivo-comportamentali oggi più diffuse. La domanda a quanto pare non manca: da un recente studio del Karolinska Institut di Stoccolma, uno dei più grandi e prestigiosi policlinici europei, è emerso che nel 2015 il 50 per cento dei pazienti assistiti in quella clinica avrebbe optato per una terapia online se l’offerta fosse stata sufficiente. Secondo un altro studio, condotto da Andreas Maercker, direttore dell’istituto di psicologia dell’Università di Zurigo, i sintomi di depressione si sarebbero fortemente ridotti nel 53 per cento dei pazienti in cura con una psicoterapia online offerta da quella clinica universitaria. Tra i pazienti trattati tradizionalmente, invece, i sintomi sarebbero diminuiti solo nel 40 per cento dei casi. Ma può la rete sostituire un professionista in carne e ossa in un compito delicato come la psicoterapia? “In molti casi una terapia online non solo è possibile. Ma indispensabile” dice Iris Hauth, presidente della Società tedesca di Psichiatria e psicoterapia. “Per esempio quando tempo e denaro rappresentano un problema. Un percorso terapeutico classico spesso non viene seguito a causa dei costi elevati o dell’impossibilità della persona di recarsi in uno studio. La creazione di interventi terapeutici online permette a tutti di usufruire di servizi altrimenti inaccessibili e di svolgere la terapia all’interno di un luogo familiare e confortevole come la propria casa”. Tra l’altro i lunghi tempi di attesa hanno ripercussioni molto negative per i pazienti in crisi: più a lungo una patologia resta non trattata, più aumenta il rischio che si cronicizzi. E la qualità? L’esperta non ha dubbi. “La terapia online è intensamente interattiva. Diversi studi hanno confermato che l’utilizzo della web-cam addirittura riduce l’innalzamento delle difese da parte del paziente”. Diverso il caso della terapia via mail. “La comunicazione diventa asincrona e trasforma il dialogo in una serie di monologhi. Tuttavia il distacco consentito dalla mail viene spesso percepito dal paziente come facilitazione ad una apertura”. Quali disturbi si trattano online? “Soprattutto dipendenze da sostanze stupefacenti, ansia e disturbi post traumatici e del comportamento alimentare”.
Simone Porrovecchio – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 6 gennaio 2017 -

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