Se siete in fila al check-in e il viaggiatore
che vi è davanti controlla ripetutamente i suoi documenti, probabilmente sarà
italiano o francese. Se invece ha già preparato il biglietto elettronico da
mostrare sul tablet sarà quasi sicuramente cinese. Se ha comprato un volo last
minute per una meta poco battuta è probabile sia russo, mentre se è rilassato e
pronto per la business class potrebbe essere, di nuovo, cinese. Paese che vai,
viaggiatore d’areo che trovi. A disegnare d’aero che trovi. A disegnare la
mappa dei “viaggiatori tipo” dei voli aerei è Sita, la cooperativa mondiale di
compagnie aeree e aeroporti che realizza prodotti e tecnologie per il mondo
aeronautico. Leggendo il Passenger It Trends Survey 2016 (indagine condotta su
più di 9.000 passeggeri da 19 Paesi tra America, Asia, Europa, Medio Oriente e
Africa, quasi i tre quarti del traffico passeggeri globale) si capiscono molte
cose. Si parte dai cittadini europei che sono considerati, per il 36 per cento,
degli “attenti pianificatori”. Preoccupati che qualcosa possa andare sorto,
sbrigano in anticipo il maggior numero possibile di operazioni di viaggio e
controllano i documenti più volte perché tutto proceda senza intoppi. L’80 per
cento i servizi online per la prenotazione dei voli – percentuale più elevata
rispetto alla media globale del l 31 per il download della carta d’75 per cento
– il 35 per cento per il check-in e il 31 per il download della carta
d’imbarco, dati che superano rispettivamente il 31 per cento e l’11 rilevati a
livello mondiale. Infine, poco meno della metà dei viaggiatori europei, porta
con sé un tablet (4 per cento), dispositivo più popolare in Europa che nel
resto del globo. Tanta tecnologia anche per la Cina. Qui il viaggiatore-tipo è,
nel 70 per cento dei casi, iperconnesso, “pronto a infastidirsi per un servizio
non impeccabile e desideroso di tenere sotto controllo ogni fase del viaggio
dal suo smartphone”, spiegato da Sita. Il 17 per cento dei cinesi, inoltre,
vuole viaggiare in assoluto relax, anche a costo di un pagamento extra. Per
trovare passeggeri più “avventurosi” bisogna spostarsi in Russia: qui il 15 per
cento (contro la media del 9 globale) è impaziente all’idea di provare nuove
esperienze e servizi anche approfittando di prezzi low cost e offerte last
minute. In Brasile, invece, ci sono i passeggeri più “apprensivi” in
particolare sulle sorti dei loro bagagli: il 92 per cento chiede continui
aggiornamenti sullo stato della propria valigia. E se è vero che l’83 per cento
degli intervistati ha nella tasca uno smartphone e il 9 uno smartwatch, la
conclusione è una sola: “La tecnologia è l’alleato delle compagnie e degli
aeroporti per migliorare l’esperienza di chi vola” dice Dave Bakker, presidente
di Sita Europa.
Gerardo
Adinolfi – Economie –Venerdì di Repubblica – 27 gennaio 2017
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