A sinistra nella
squadra mancava la spinta giusta, così hanno preso un esterno e un difensore.
A
destra e al centro
non mancava nulla, ma un extracomunitario avrebbe aiutato. In questi ultimi
secoli si è sentito spesso parlare di scudetto, ma poi è bastato essere i
migliori e convincersene per lasciare tutto com’era.
Pian piano, in favore di esperienza, si è cominciato a
osservare con attenzione il gioco degli altri, semplice, più fisico, ma in
fondo efficace e spesso vincente. R molti giocatori sono diventati osservatori
e tecnici. Dal potenziare l’attacco si è passati a compattare la difesa, a
perfezionare la scuola dei portieri e del guardalinee. E finalmente a diventare
critici e poi soddisfatti spettatori, dal campo e poi dallo schermo televisivo.
L’ultimo passo prima di abbandonare lo stadio.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il venerdì di Repubblica – 30
ottobre 2015
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