Etichette

sabato 21 febbraio 2015

Lo Sapevate Che: Se il game insegna la storia...



Parigi brucia nell’anno 1793. Le strade sono zeppe di contadini e borghesi assetati di vendetta contro la nobiltà e il re, che li hanno ridotti alla fame. La ghigliottina fa bella mostra di sé nelle piazze, pronta alla prossima esecuzione politica. E nel bel mezzo del caos un eroe, Arno Dorian, è coinvolto nella lotta scatenata dal vuoto potere, tra l’ordine del  Templari e la setta degli Assassini. No, non è un documentario storico: è la Rivoluzione francese rivisitata con “Assassin’s Creed Unity”, settima puntata della serie di videogame da 77 milioni di copie vendute avviata nel 2007, che nei capitoli precedenti ha già esplorato la Gerusalemme delle Crociate, la Firenze e la Venezia del Rinascimento, la Boston della Rivoluzione americana. Raccontata con una precisione e una documentazione tale da farne uno dei “libri di storia” più influenti per una generazione di giovani di tutto il mondo. L’influenza è destinata a crescere ora che la saga sta per diventare un film con Michael Fassbender. La pellicola, in arrivo tra qualche mese, racconta di un barista rapito da una multinazionale e costretto ad usare una macchina, l’Animus, con cui si può viaggiare indietro nel tempo attraverso la memoria dei propri antenati, allo scopo di recuperare alcuni manufatti preziosi. Un MacGuffin, per dirla alla Hitchcock, cioè un espediente che permette agli sceneggiatori di esplorare qualsiasi epoca (la Spagna dell’Inquisizione dovrebbe essere tra queste). A spingere sulla strada degli adattamenti non è solo il gigante francese Ubisoft, che infatti ha in programma un altro film tratto da uno dei suoi giochi di punta, “Splimter Cell”, sul superagente segreto Sam Fisher che dovrebbe essere interpretato da Tom Hardy, ma tutta Holliwood, che vuole applicare ai videogame la ricetta usata per i fumetti, fino a ieri considerati letteratura minore e oggi diventati fenomeno ultrapop al centro dei più costi blockbuster. Il motivo sta nel fatto che, pur se i relativi budget sono cresciuti a dismisura, i videogiochi ormai incassano cifre stratosferiche (l’anno scorso “Grand Theft Auto V” ad esempio ha superato i due miliardi di dollari)e che il pubblico del cinema e della playstation spesso coincide per età ed interessi.
Marco Consoli – L’Espresso – 19 febbraio 2015 -

Nessun commento:

Posta un commento