Irlandese di Dublino, rimase sempre legato alla
sua terra, pur viaggiando molto attraverso l'Europa. Studiò in Italia dove
strinse una solida amicizia con Italo Svevo, che ebbe un ruolo importante nelle
scelte letterarie di Joyce.
Nel 1914 pubblicò la prima opera, la raccolta di
racconti "Gente di Dublino", seguita a breve distanza dal romanzo
"Ritratto dell'artista da giovane", con cui cominciò la sua critica
alla cultura cattolica e tradizionalista della sua terra. Nel 1922 diede alle
stampe il suo capolavoro, Ulisse, rivoluzionando per sempre il
romanzo europeo e introducendo la figura dell'eroe moderno, dell'uomo qualsiasi
in lotta con le insidie della quotidianità.
Morto a Zurigo nel gennaio del 1941, lasciò in
eredità alla letteratura successiva il suo linguaggio innovativo,
denominato flusso di coscienza, modellato su quello del pensiero e
in ciò riprodotto come un insieme confuso e sconnesso di frasi.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/113006
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