Segnato nel fisico da un'infanzia tormentata da
diverse malattie, rese ancor più precaria la sua salute con l'abuso di alcol e
droghe. Trasferitosi a Parigi qui entrò in contatto con i maggiori esponenti
della cosiddetta avant-garde, come Matisse e Picasso.
In quel periodo affinò la tecnica pittorica, lineare e rapida al punto che non
ritoccava mai i suoi dipinti.
Spentosi il 24 gennaio 1920 in condizioni di
estrema miseria e di decadenza fisica, la propria fortuna cominciò dopo la
morte, quando la critica gli rese giustizia annoverandolo tra i più grandi
artisti del XX secolo.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/6020
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