Laureatosi alla Scuola di Chimica e Fisica di
Parigi, Claude si dedicò per anni agli esperimenti sull'elettricità e i gas,
ispirato dalla rivoluzionaria invenzione del Tubo di Geissler.
Quest'ultimo, che prende nome dal suo inventore, consisteva in un tubo di
vetro, con le pareti fluorescenti, utilizzato per misurare la conduzione di un
determinato gas e che, in combinazione con una forte scarica elettrica,
s'illuminava in diversi colori a seconda del gas contenuto.
Nell'intento di conciliare questi studi con il suo impiego al Comune di Parigi,
Claude cercò di riciclare ad altro uso i gas inerti (come
argon, neon e kypton), prodotti dallo scarto della distillazione frazionata
dell'aria liquida (procedimento utilizzato per produrre azoto su scala
industriale). Arrivò così al momento fatidico in cui fece passare una scarica
elettrica all'interno di un tubo sigillato, riempito di neon.
L'effetto di quell'esperimento lo conquistò a tal punto, che lo ripeté
mescolando gas differenti e ottenendo altrettanti effetti di diversa
illuminazione. Perfezionata la sua invenzione, decise di presentarla in
pubblico nel 1910, in occasione di una fiera a Parigi. Il suo scopo di
catturare con la luce l'attenzione dei presenti fu raggiunto in pieno. Di qui
arrivò all'idea di impiegare la sua scoperta per realizzare l'insegna
pubblicitaria di un barbiere.
Dopo il riconoscimento del brevetto nel 1915, la lampada a
neon cominciò a varcare i confini nazionali arrivando oltreoceano. Dagli USA,
in particolare, arrivarono le prime richieste di lampade per insegne
commerciali e per la Claude Neon, azienda creata dall'ingegnere
francese, iniziò un periodo di grande fama e profitti milionari.
Ricordato per altri preziosi contributi all'ingegneria chimica, il nome di
Georges Claude conobbe un progressivo declino dopo che venne accusato di
collaborazionismo con i nazisti. Una colpa che lo condannò a quattro anni di
carcere, dal 1945 al 1949.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/57009
Nessun commento:
Posta un commento