In
questo passaggio storico dell'azienda di Cupertino, il suo fondatore e volto
più noto entra solo in un secondo momento. Il progetto originario nasce da
un'idea del programmatore Jef Raskin, il quale, convinto della poca
praticità degli Apple 2 diretti principalmente al settore
business, si mette alla ricerca di un prodotto semplice da usare, qualcosa che
non sia appannaggio solo di "smanettoni".
Ad affascinarlo sono gli studi su mouse e interfacce sviluppati
nel centro di ricerca di Xerox, a Palo Alto. Osservando questi esperimenti
arriva a progettare un prototipo del Macintosh, utilizzando un microprocessore
Motorola a buon mercato, in previsione di un costo complessivo del
dispositivo abbastanza contenuto (più o meno sui mille dollari).
A questo punto entra in scena Jobs, la cui parabola è in fase discendente per
il suo carattere "impossibile", che lo ha portato ad essere
estromesso dal progetto Lisa (un primo esempio innovativo di
pc, chiamato con il nome di sua figlia) e a rischiare di essere cacciato
dall'azienda che lui stesso ha fondato.
Alla fine la Apple decide di relegarlo in una sede separata, incaricandolo di
seguire il progetto di Raskin, considerato in quel momento di minore
importanza. Jobs visita gli stabilimenti della Xerox e fiuta l'affare. Per
alcuni furbescamente, per altri dietro una lauta ricompensa alla società di
Palo Alto, alla fine fa suo il progetto e mette fuori gioco anche il povero
Raskin, scartando l'ipotesi di farne un prodotto "economico" e
optando per un microprocessore più potente.
Coadiuvato da un team di super esperti (tra loro, Andy Hertzfeld,
uno dei pionieri dell'ingegneria del software a livello mondiale), mette a
punto una macchina rivoluzionaria, la prima dotata di mouse di serie, floppy
disk da 3,5 pollici (firmato da Sony) e del sistema operativo con icone, menu e
finestre (già testato con il Lisa). Orgogliosi della loro opera, tutti i
componenti della squadra imprimono le loro firme sul fondo interno del case (il
telaio che custodisce i componenti principali di un pc).
Non resta che presentarlo e a Jobs viene in mente una strategia di marketing
che più tardi diventa il tratto peculiare della pubblicità delle
apparecchiature griffate con la "mela morsicata". Nell'intento di
alimentare la curiosità sul nuovo prodotto, viene realizzato uno spot che si
rivela un piccolo capolavoro di cinematografia. Non a caso a girarlo è un
certo Ridley Scott, che tre anni prima ha diretto Blade
Runner, un caposaldo del genere di fantascienza.
Giocando sulla rivalità con il colosso IBM e il titolo del
romanzo di Orwell che coincide con l'anno appena iniziato,
appunto il 1984, lo spot ricrea un'ambientazione da mondo governato
dalle macchine. In questo scenario, una ragazza corre inseguita dalla polizia e
irrompe in una sala dove la platea è incantata a seguire su un mega schermo il
discorso del "Grande fratello". La giovane lancia un
martello sullo schermo facendolo esplodere e al suo posto compare l'annuncio
sulla prossima presentazione del Macintosh. Del modello però non c'è traccia e
ciò accresce la curiosità dei telespettatori.
L'evento di lancio è organizzato all'auditorium Flint del De Anza
Community College, in occasione dell'assemblea annuale degli azionisti
Apple. Anche qui Jobs fa le cose in grande. Estrae da una piccola borsa in
tessuto il nuovo pc che grazie a uno spazio nella parte alta, simile a una
maniglia, può essere facilmente trasportato. Inserito il floppy, parte una
dimostrazione delle possibilità del sistema operativo sulle suggestive note
di Momenti di gloria.
A mandare in visibilio il pubblico è la seconda parte, quando il Macintosh
diventa il primo computer a presentarsi da solo con la sua
voce artificiale ma accattivante. Anche lui non disdegna una frecciata ai
rivali dell'IBM, invitando i presenti a «non fidarsi mai di un computer
che non riesci a sollevare».
Nonostante il clamore, il Mac 128k non ottiene un grande successo commerciale,
sia per il prezzo non accessibile a tutti (2.500 dollari), sia per i limiti di
funzionamento legati all'assenza della ventola di raffreddamento. Dopo la
profonda crisi degli anni Novanta (legata anche all'allontanamento di Jobs), la
Apple si riprende grazie alla linea iMac lanciata dallo stesso
Jobs nel 1998.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/110018
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