Nato a Figueres, nella parte più a est della
Catalogna, Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol, fu
segnato dalla prematura perdita della madre, perdita da lui definita «la
disgrazia più grande che mi capitò perché sapeva rendere invisibili le
inevitabili imperfezioni della mia anima». Dopo una prima esposizione in
forma privata nella casa paterna, in cui erano chiari i richiami alle istanze
artistiche moderne, espose per la prima volta in pubblico nel 1919, al Teatro
Municipale di Figueres.
Messosi in luce all'Accademia delle belle arti
di San Fernando per gli slanci verso il cubismo e il dadaismo, si trasferì poi
a Parigi e qui conobbe Pablo Picasso, la cui arte lo influenzerà
negli anni successivi. Mentre stava ancora maturando il proprio inconfondibile
stile, espose a Barcellona dividendo la critica tra entusiasti e perplessi;
nello stesso periodo, imitando il grande maestro del Seicento spagnolo Diego
Velázquez, decise di farsi crescere dei vistosi baffi che conservò fino alla
morte.
Alla fine degli anni Venti incontrò la sua musa
ispiratrice e futura moglie, Elena Ivanovna Diakonova (nota
come Gala), un'espatriata russa sposata al poeta surrealista Paul
Éluard. Agli inizi degli anni Trenta allestì le sue prime mostre importanti e
diventò ben presto un pittore professionista, andando incontro al successo
internazionale nel 1934, con la prima esposizione a New York.
Nello stesso anno fu espulso dal gruppo dei
surrealisti per non aver voluto condannare apertamente il fascismo, né aver
voluto manifestare le proprie simpatie politiche. Al fine di denigrarlo, di lui
i surrealisti parlarono solo al passato remoto considerandolo come morto e, per
sottolineare la crescente commercializzazione delle sue opere, gli fu coniato
il soprannome "Avida Dollars" dall'anagramma del suo nome.
Agli inizi degli anni Sessanta, iniziò a
lavorare al Teatro-Museo Dalí nella sua città natale, per il
quale impiegò la maggior parte delle proprie energie fino al 1974. In
quest'ultima fase trovò una seconda musa nella cantante e attrice Amanda Lear.
Debilitato nel sistema nervoso (per un cocktail di farmaci somministratogli per
errore dalla moglie), si spense nella città natale, il 23 gennaio del 1989.
Autore di 1.500 dipinti, illustrazioni per
libri, litografie, scenografie e costumi teatrali, disegni, sculture, la più
vasta collezione di sue opere si trova proprio al Teatro-Museo Dalí di Figueres
e al Salvador Dalí Museum di St. Petersburg in Florida.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/710001
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