Dopo i primi risultati positivi della Campagna
d'Italia (che aveva visto Inglesi e Americani sbarcare in Sicilia e in
Calabria e respingere gradualmente i Tedeschi verso il centro), di fronte allo
stallo dell'offensiva di terra, rallentata dai tentativi respinti di conquistare
Montecassino, si studiò una strategia alternativa.
Nel corso della conferenza di Marrakech del 7-8 gennaio, il primo ministro
inglese Winston Churchill e il presidente USA Franklin
D. Roosevelt pianificarono l'Operazione Shingle (in italiano
"ciottoli di spiaggia"). In pratica, con lo sbarco sulla spiaggia di
Anzio, a soli 40 km da Roma, erano convinti di aggirare la linea Gustav delle
truppe germaniche che tagliava in due l'Italia (dalla foce del Garigliano, ad
Ortona, passando per Cassino), e lanciare l'offensiva verso Nord.
Il D-Day venne fissato per il 22 gennaio. Alle ore 2,45 un
convoglio di 374 navi sbarcava la I Divisione Britannica sul tratto di costa
fra le Torri Caldara e San Lorenzo, mentre la III divisione Americana puntava
sull’arco costiero compreso tra Nettuno e Torre Astura, noti con i nomi in
codice di Peter Beach e X Ray Beach. Il comando
delle operazioni era affidato al generale John P. Lucas.
La strenua resistenza dei battaglioni tedeschi agli ordini del comandante Albert
Kesselring da un lato, le abbondanti piogge con il conseguente
allagamento della zona dall'altro, resero le operazioni più difficili del
previsto. Ne seguirono feroci battaglie, che si risolsero a favore degli
alleati soltanto verso la fine di maggio.
Si arrivò al trionfo di domenica 4 giugno: mentre i Tedeschi ripiegavano al di
là della linea Gotica (che dalle attuali Massa e Carrara
arrivava alla costa adriatica di Pesaro, passando attraverso le Alpi Apuane e
gli Appennini modenese e bolognese), il generale Mark Wayne Clark,
della V Armata americana, entrò nella Capitale tra la folla festante.
Ricordata come un successo da alcuni storici, come un fallimento da altri, lo
Sbarco di Anzio provocò gravi perdite da ambo le parti: circa 30.000 uomini tra
i soldati americani, 12.000 le vittime inglesi, 25.000 quelle tedesche. Tra le
forze alleate, perse la vita E. F. Waters, padre di Roger Waters, ex bassista
dei Pink Floyd. L'episodio ispirò a quest'ultimo le canzoni
dell'album "The Wall", tra i migliori in assoluto nella
storia del rock.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/119005
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