Lady Diana:
il triste destino della Principessa del Popolo
Era inizio
settembre 1997 quando Tony Blair, all’epoca primo ministro inglese, definisce
Principessa del Popolo Lady Diana Spencer, Principessa del Galles. Bellissima,
alta, dai capelli biondo oro e con grandi occhi blu è stata la donna più
ammirata e amata della famiglia reale inglese. Su di lei è già stato detto
tutto, c’è chi tutt’oggi la difende a spada tratta per essere stata tradita da
Carlo e per non essere stata capita dalla famiglia reale, come lei ha fatto in
modo di far sapere attraverso libri e interviste. Ma chi era realmente Lady D.?
Era davvero così innocente come tutti hanno sempre creduto? La verità sta nel
mezzo, così come la ragione.
Lady Diana
nasce il primo luglio 1961 a Sandringham, nel Norfolk, accanto alla tenuta
omonima della famiglia reale inglese, e la sua famiglia è ben più nobile e
antica di quella della regina stessa, il padre John è il settimo conte Spencer.
Diana cresce con le sorelle maggiori Sarah e Jane e il fratellino Charles, oggi
ottavo conte Spencer. Nonostante l’alto lignaggio, le ricchezze e il lusso che
può concedersi, la sua infanzia passa in modo tutt’altro che semplice. Diana ha
appena sette anni quando i suoi genitori si separano perché la madre lascia la
famiglia per sposarsi col suo amante, Peter Shand Kydd. L’abbandono della madre
e il divorzio dei genitori cambia profondamente Diana, che non si riprende mai
del tutto e desidera per tutta la vita avere quella famiglia che le era stata
negata da bambina.
Da giovane
Diana mostra un forte interesse per lo sport, in particolare per il nuoto e la
danza. Se da un lato eccelle negli sport, dall’altro il suo interesse per le
materie scolastiche è alquanto scarso, e la futura principessa viene bocciata
ben due volte gli esami di maturità. I risultati la portano ad abbandonare
definitivamente la scuola inglese per completare la sua istruzione in un
istituto per buone maniere in Svizzera. Ed è proprio durante gli anni della
scuola che inizia a sviluppare quel senso di empatia che la renderà celebre una
volta diventata membro della Royal family. Alla fine degli anni ’70 Diana si
trasferisce a Londra, dove vive in un appartamento regalatole dai genitori, con
altre due amiche, e inizia a lavorare per un asilo.
Non
dimentichiamo che Diana all’epoca era ancora un’adolescente, ed è allora che
nasce il suo interesse per il Principe Carlo. È infatti negli anni ’70 che ha
occasione di avvicinarlo, quando esce sporadicamente con sua sorella Sarah.
Allora il Principe aveva compiuto trent’anni, era lo scapolo più ambito
d’Europa e tutti, dai “commoners” (cittadini comuni) alla famiglia reale
premono affinché trovi una moglie e si sistemi.
Ma Carlo ha il vizio
di saltare da una fidanzata a un’altra
Tuttavia
bisogna tenere presente che non era affatto facile trovare una donna adatta a
diventare la futura regina di Inghilterra. Sono gli anni ’80, la famiglia reale
è ancora fortemente ancorata a una mentalità fatta di regole rigide, non
proprio al passo coi tempi, e non c’è alcun modo di dimostrare un minimo di
elasticità.
La
pretendente di Carlo deve essere nobile, giovane, in salute, di bella presenza
e – soprattutto – rigorosamente vergine. E dove trovare una vergine in un mondo
in cui le cose stanno cambiando e già anni prima è iniziata la rivoluzione
sessuale? Poco tempo prima Carlo aveva interrotto un flirt con Sarah Spencer,
sorella maggiore di Diana, proprio perché lei aveva un passato movimentato e
aveva addirittura raccontato in un’intervista di aver provato delle droghe.
Di più:
era stato proprio l’aver avuto “un passato” che aveva fatto fuori la prima
scelta di Carlo: Camilla Shand. Camilla era e rimane tuttora l’unico grande
amore di Carlo, una donna vicina alla famiglia reale, che frequentava la corte,
non bella e certamente non nobile quanto Diana forse, ma carismatica,
simpatica, molto intelligente e dell’età del Principe. Sostanzialmente
l’opposto di Lady D. Si erano conosciuti all’inizio degli anni ’70 poco più che
ventenni e per Carlo non ci fu scampo, l’amava e l’avrebbe amata per sempre.
Ma allora perché non
sposare lei?
La
spiegazione è da ricercarsi nella rigida etichetta di corte. Camilla aveva già
un passato di relazioni con altri uomini, e questo passato aveva un nome e un
cognome, Andrew Parker Bowles, anche lui vicino alla famiglia reale ed ex flirt
della Principessa Anna. La royal family non approvava assolutamente questa
unione e il tutto viene risolto mandando il giovane Carlo in marina ai Caraibi
e facendo sposare in fretta e furia Andrew e Camilla il 4 luglio 1973. Ma
neppure questo basta. Carlo e Camilla rimangono sempre vicini, lui diventa il
padrino del primo figlio della coppia, Tom, nato nel 1975. Una piccola
curiosità su Camilla è che avrebbe avvicinato il principe ricordandogli che la
sua bisnonna materna, Alice Keppel, fu amante del bisnonno, re Edoardo VII,
figlio della Regina Vittoria.
Tornando a Diana,
come scocca la scintilla fra lei e il Principe?
Le cose
non stanno come tutti crediamo. Lei aveva già deciso che avrebbe sposato il
Principe di Galles, tant’è che in famiglia l’avevano soprannominata “Duch”,
ovvero Duchessa. Diana vuole una sorta di riscatto personale dopo il divorzio
dei suoi genitori e i suoi fallimenti scolastici. Teniamo presente che
all’epoca ha appena diciotto anni e non è pienamente consapevole di quello cui
stava andando incontro, al contrario! Pur di conquistare l’erede al trono,
finge di amare la campagna, le battute di caccia, la tranquillità di Balmoral
(residenza estiva della regina in Scozia) mentre preferisce di gran lunga la
vita cittadina. Lo stratagemma ha successo e Diana riesce nel suo intento.
Avvicina il Principe Carlo consolandolo con la sua profonda umanità ed empatia
dopo la tragica morte in un attentato dell’IRA dell’amatissimo zio, Lord
Mountbatten.
A questo
punto, la famiglia reale inizia ad invitare sempre più spesso la ragazza a
battute di caccia, cene galanti e ricevimenti, e iniziano ad arrivare anche gli
inviti di Carlo a cena o all’opera, rigorosamente accompagnati da uno chaperon.
Per capire e dare un numero sembra però che i due si siano visti solo dodici
volte prima del matrimonio. La famiglia reale approva:
“È una di noi” diceva
orgogliosa sua maestà, ignara della bomba ad orologeria che stava facendo
entrare in casa
Diana era
sì la scelta apparentemente perfetta, ma era una ragazza di soli diciannove
anni, figlia del suo tempo e quindi con le sue idee, che sta andando in sposa a
un uomo di trentadue anni, cresciuto a corte, con una mentalità che risentiva
ancora degli echi dell’epoca vittoriana e che non può comprendere la miriade di
sentimenti che si affollano nella testa di Diana, che da principe è abituato a
reprimere in favore del dovere.
Sappiamo
per certo che Carlo, seppure a modo suo, ami Diana, mentre lei, da ragazza
giovanissima, è profondamente innamorata di lui. Celeberrima rimane la risposta
di Carlo alla domanda che un giornalista pone alla coppia il 2 febbraio 1981 in
occasione del fidanzamento ufficiale: “Siete innamorati?”. Diana risponde senza
esitare: “Ma certo!”, mentre Carlo dice solo: “Qualunque cosa significhi amare”.
È da questa risposta
che parte un matrimonio che si rivela quasi da subito un disastro
Il 29
luglio 1981 una Diana appena diciannovenne entra nella cattedrale di San Paolo
come Lady Spencer e ne esce come Principessa del Galles. Il matrimonio è un
evento da sogno, il suo vestito da favola è passato alla storia per quello
strascico lungo sette metri, per il suo sfarzo e per la sua pomposità. Una
folla enorme reclama esultante un bacio quando la coppia si affaccia dal
balcone di Buckingham Palace.
Tutto sembra
apparentemente perfetto, eppure non lo è
Diana è
troppo giovane, desidera attenzioni da parte del marito che non riceve; vomita
in preda agli attacchi della bulimia per tutta la durata del suo viaggio di
nozze e nessuno riesce ad aiutarla. Quando finalmente Carlo la porta da uno
psichiatra non le prescrivono medicinali: la Principessa è incinta. Neppure un
anno dopo, il 21 giugno del 1982, nasce il Principe William, Duca di Cambridge,
secondo in linea di successione al trono britannico, mentre il 15 settembre
1984, nasce Harry, oggi criticatissimo Duca di Sussex, famoso per essere uscito
dalla famiglia reale poco più di un anno dopo il suo matrimonio con Meghan
Markle.
Nato l’erede
dell’erede il matrimonio si sgretola definitivamente dopo poco meno di cinque
anni
Carlo
riprende ufficialmente a frequentare il suo primo e unico amore, Camilla, mai
uscita completamente dalla sua vita e, nonostante molti lo dimentichino, anche
Diana si dedica a più di un amante, passando da un uomo all’altro alla ricerca
disperata di un compagno che si prenda cura di lei. Si getta però quasi sempre
tra le braccia di uomini sbagliati, e non riesce mai a contenere il proprio
carattere irruento. Fra le sue tormentate storie d’amore ricordiamo quella con
Barry Mannakee, la guardia del corpo.
All’inizio
la royal family chiude un occhio, poi, dopo essere stati scoperti
esplicitamente, lui viene trasferito e muore poco dopo in un incidente. Sembra
che la Principessa soffra molto per la perdita di Barry, che era stato suo
amico e confidente. Altro amore di Diana è James Hewitt, capitano di
cavalleria poco cavaliere però,
in quanto scrive un libro, in seguito alla rottura, in cui rivela tutti i
segreti dell’alcova reale. Questa storia dura per circa sei anni e, nella
famosa intervista scandalo del 1995 Diana rivela di averlo amato profondamente.
Un’altra
storia della Principessa che in pochi conoscono è quella con Oliver Hoare
dell’inizio degli anni ’90. Questa fa grande scalpore in quanto Diana inizia a
tormentare lui e sua moglie con telefonate anonime, tanto che la signora Hoare
fa mettere sotto controllo il telefono e denuncia Diana per la sua attività di
stalking. Eppure, forse il solo grande amore di Diana è anche l’ultimo prima di
uscire con Dodi Al Fayed, secondo alcuni frequentato solo per far ingelosire
Ashnat Khan, medico di origine pakistana, che la amava semplicemente per quella
era e la proteggeva, nonostante i modi poco gentili incompatibili con il
carismatico carattere di Diana. Si dice sia stato visto piangere in disparte al
funerale della Principessa.
La Principessa del Galles agli occhi del mondo vive una vita
apparentemente perfetta. Una donna bella, alta e atletica, moglie del Principe
di Galles e madre di due bellissimi bambini. Acclamata da tutti, una vera diva.
Eppure… tutto questo celava tante debolezze, dalla delusione per l’amore non
ricambiato per il marito ai successivi problemi di bulimia agli amanti. Una
vita triste e forse vuota, se non per i due figli per i quali tutti concordano,
Carlo stesso, Diana fu una madre presente ed esemplare.
All’inizio
non viene perseguitata dalla stampa internazionale, anzi, è lei stessa a
chiamare i giornalisti, ha ben compreso l’importanza del clamore che i media
sono in grado di suscitare, ha capito come sfruttarli al meglio per portare in
alto la sua immagine e per smontare, probabilmente per ripicca, quella della
famiglia reale inglese che non è stata in grado, non per cattiveria ma per
mentalità, di comprenderla e di aiutarla.
E la sua storia
finisce in tragedia la notte del 31 agosto 1997, quando Diana muore in seguito
a un incidente d’auto a Parigi, sotto il ponte dell’Alma
Ha
compiuto da poco più di un mese 36 anni, è al massimo della sua bellezza, non è
più un’altezza reale dopo il divorzio, ma comunque impegnata in diverse cause
umanitarie. Chissà quante altre cose avrebbe potuto fare e quante persone
avrebbe potuto sostenere ed aiutare. E invece. Quella notte di fine Agosto la
sua vita si infrange, insieme a quella del compagno Dodi Al-Fayed e a quella
dell’autista, Henri Paul, contro il tredicesimo pilastro della galleria.
Complotto? Omicidio?
Casualità?
Le voci riguardo la morte della principessa si rincorrono febbrili, ma
la causa accertata della morte rimane quella di un tragico incidente
automobilistico. Sotto un tunnel di Parigi s’infrange la vita di una delle
donne più ammirate del mondo, amata oltre i suoi difetti e oltre il suo
comportamento poco ortodosso per una principessa inglese. Di lei rimane il
ricordo di grande generosità ed empatia nei confronti delle grandi cause
umanitarie, ma lei della sua vita, in quegli ultimi attimi prima di chiudere
gli occhi per sempre, ricorda la felicità per i figli, l’amore per qualcuno dei
suoi compagni e, forse, anche la tristezza per aver vissuto una vita spezzata.
Principessa del Popolo, sì, ma una Principessa triste. ( by Valentina Pane)
https://www.vanillamagazine.it/lady-diana-il-triste-destino-della-principessa-del-popolo/
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