Un uomo da Oscar
Dustin Hoffman nasce l'8 agosto del 1937 a Los
Angeles. Le sue inclinazioni artistiche si evidenziano fin da giovanissimo
quando intraprende inizialmente lo studio della musica iscrivendosi al
Conservatorio. Poco dotato dal punto di vista musicale, decide di intraprendere
anche lo studio dell'arte drammatica. Nel giro di un anno i banchi del
"Pasadena Community Playhouse" lo vedono studente modello e
appassionato attore principiante. Nella stessa classe vi era un altro
"illustre sconosciuto", tale Gene Hackman,
che diventerà anch'egli un altro mostro sacro del firmamento hollywoodiano.
Stando a quanto raccontano le cronache i due diventano ottimi amici.
Abbandonata definitivamente la musica Dustin Hoffman
si trasferisce a New York per approfondire gli studi di recitazione, in
particolare seguendo i corsi del rinomato insegnante Lee Strasberg. Giovane
spiantato, come vuole il copione di ogni star che si rispetti, inizialmente
svolge una lunga gavetta off-Broadway sempre in ruoli marginali o attraverso
qualche apparizione di scarso rilievo (e dire che in seguito avrebbe
interpretato un memorabile Willy Loman in "Morte di un commesso viaggiatore",
una pièce-capolavoro di Miller). Per sopravvivere si accontenta di svolgere i
lavori saltuari più disparati.
Frequentando l'ambiente le acque cominciano a
smuoversi. La grande occasione arriva con una pièce che farebbe tremare i polsi
a più di un professionista, un titolo-simbolo del teatro del novecento: "Aspettando Godot"
di Samuel Beckett (in
una produzione proprio di Broadway). Dopo la dura prova, superata
brillantemente, è la volta di un altro ruolo impegnativo, quello dell'ufficiale
nazista e omosessuale di "Noon and nights". E' proprio in questa
grande performance che viene scoperto da Nichols che nel 1967 lo vuole per
interpretare un ruolo da comprimario nel torbido "Il
laureato"; è solo il debutto, ma con questo
film ottiene subito la nomination all'Oscar come miglior attore protagonista.
In questa occasione apparentemente festosa e che
qualunque attore vorrebbe vivere, si sancisce il rapporto di Hoffman con queste
istituzioni celebrative e con quella dell'Oscar in particolare. In un primo
momento a causa del recente omicidio di Martin Luther King che
si è consumato a Memphis, Dustin Hoffman avrebbe desiderato che la cerimonia
fosse sospesa, cosa che naturalmente non avvenne. A testimonianza della
"sensibilità" degli organizzatori, va detto che invece fu solo
rimandata. A tal proposito quando Bob Hope ironizzò sull'aver fatto due volte
le valigie, Hoffman scrisse una lettera indignata al presidente dell'Academy
(allora Gregory Peck),
ma non ricevette alcuna risposta in merito: non fu più invitato al gala per
molto tempo.
Hoffman non ha perso l'occasione di polemizzare contro
la mania di voler attribuire premi, istituzioni, a suo dire, perniciose per il
mondo dell'arte e per la mentalità competitiva che instaura fra colleghi.
Dichiarazioni, queste, che non gli hanno certo attirato le simpatie
dell'establishment cinematografico nè tantomeno quelle dei colleghi, incapaci
di scorgere la "nobiltà" di queste convinzioni.
Il suo talento fortunatamente lo ha sempre salvato da
possibili ritorsioni poco gradite. Nel 1970 ottiene un'altra nomination per
"Un uomo da marciapiede"
e poi ancora per "Lenny", fino a vincere il suo primo Oscar per
"Kramer contro Kramer",
accettato non senza una punta polemica (sembra avesse detto, guardando la
statuetta: "Che strano, non ha le palle eppure tiene una spada in mano").
Il film metteva in luce, in un'epoca ancora "calda" per affrontare
queste tematiche, i drammi e le lacerazioni causate dal divorzio e dalla
disgregazione della famiglia.
Apprezzato sia dal pubblico che dalla critica per i
panni di "antieroe" che spesso interpreta, ha sempre avuto rapporti
conflittuali con registi e colleghi che lo descrivono come un tipo troppo
burbero e severo, molto preciso e professionale. A proposito dei personaggi che
sceglie ha affermato: "I non-eroi sono assai più sfumati, più
complessi, più umani. I buoni al cento per cento non sembrano neanche delle
persone. Forse quando recito una parte faccio vedere cose che non voglio
neppure ammettere con me stesso".
Ottiene una nuova nomination nel 1983 per "Tootsie"
di Sidney Pollack (con Jessica Lange e Geena Davis),
pellicola in cui letteralmente si sdoppia per affrontare il ruolo di un uomo
che diventa improvvisamente famoso in televisione nei panni però di una donna
(senza che nessuno sappia che in realtà si tratta di un uomo).
Nel 1989 vince il suo secondo Oscar per la memorabile
interpretazione di Raymond, fratello autistico di Tom Cruise in
"Rain man",
un film drammatico basato sul libro del neurologo Harvey Sacks.
A fianco di questi ruoli impegnativi Dustin Hoffman
non ha mai disdegnato anche quello più frivoli come quelli sostenuti in
"Sono affari di famiglia" (con Sean Connery),
oppure "Dick
Tracy" e "Hook - Capitan Uncino"
(di Steven Spielberg,
con Robin Williams e Julia Roberts).
Sparito per alcuni anni dal grande schermo,ha fatto il
suo ritorno con "Sleepers",
grande successo al botteghino, mentre nel 1998 arriva una nuova nomination per
"Sesso e potere" (film con Robert
De Niro).
Attualmente è al suo secondo matrimonio: dopo quello
con Anne Byrne si è infatti sposato nel 1980 con Lisa Gottsegen che gli ha dato
quattro figli.
Filmografia essenziale:
Come attore
(2003) Confidence. La truffa
perfetta (con Andy
Garcia)
(2002) Goodbye Hello
(2001) Goldwyn - Narratore
(2000) Giovanna
d'Arco
(1999) Essere John Malkovich
(1998) Sfera (con Sharon Stone e Samuel L. Jackson)
(1997) Sesso e potere
(1997) Mad City - Assalto alla notizia (con John
Travolta)
(1996) Sleepers
(1996) American Buffalo
(1995) Virus letale
(1994) Jonas in the Desert
(1992) Eroe
per caso
(1991) Billy Bathgate - a scuola di gangster
(1991) Hook - capitan Uncino
(1990) Dick Tracy
(1989) Common Threads: Stories
from the Quilt - voce narrante
(1989) Sono affari di famiglia
(1988) Rain man -
l'uomo della pioggia
(1987) Ishtar
(1986) Private Conversations
(1985) Morte di un commesso viaggiatore
(1984) Terrore in sala
(1982) Tootsie
(1979) Kramer contro Kramer
(1979) Il Segreto di Agatha
Christie
(1978) Vigilato speciale
(1976) Il
maratoneta
(1976) Tutti gli uomini del
presidente (con Robert
Redford)
(1974) Lenny
(1973) Papillon
(1972) Alfredo, Alfredo
(1971) The Point - Voce narrante
(1971) Chi è Kellerman?
(1971) Cane di paglia
(1970) Il piccolo grande uomo
(1969) John e Mary
(1969) Un uomo da marciapiede
(1968) Un dollaro per 7 vigliacchi
(1967) The Star Wagon
(1967) The Tiger Makes Out
1967) Il laureato
(1966) The Journey of the
Fifth Horse
Come Produttore
(2001) Club Land
(1999) The Furies
(1999) The Devil's Arithmetic
(1999) A Walk on the Moon -
Complice la luna
(1978) Vigilato speciale
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