Le conferme del prestigio
Ingrid Bergman nasce a Stoccolma (Svezia) il 29 agosto
del 1915, figlia unica del pittore e fotografo svedese Justus Samuel Bergman e
della tedesca Friedel Adler. Quando Ingris ha appena tre anni perde la madre,
fatto che le farà trascorre un'infanzia solitaria sola con il padre.
A tredici anni Ingrid si ritrova orfana di entrambi i
genitori e viene adottata da parenti, che diventano suoi tutori.
Studia presso ìla scuola del Reale Teatro Drammatico
(Royal Dramatic Theater) di Stoccolma, poi all'età di 20 anni conosce Peter
Lindstrom, di professione medico dentista, con il quale nasce una storia
d'amore. Peter la presenta a un dirigente dell'industria cinematografica
svedese (Svenskfilmindustri). Ingrid ottiene così una piccola parte in "Il
Conte della città vecchia" (Munkbrogreven, 1935). Nel suo film di debutto
- inedito in Italia - Ingrid Bergman interpreta il ruolo di una cameriera di un
modesto albergo della città vecchia di Stoccolma.
Grazie a questa piccola parte viene notata dal regista
Gustaf Molander, che prova a lanciarla in Svezia per fare di lei una grande
promessa: in pochi anni, dal 1935 al 1938, interpreta più di dieci film, tra
cui "Senza volto" (En Kvinnas Ansikte) - di cui verrà girato un
remake con Joan Crawford nella
parte della protagonista - e il celebre "Intermezzo", il filme che
sarà il suo passaporto per Hollywood.
Nel 1937 si unisce in matrimonio con Peter Lindstrom:
l'anno seguente dà alla luce la figlia Pia Friedal.
Intanto il produttore David O. Selznick è intenzionato
a girare una versione americana di "Intermezzo". Ingrid Bergman viene
così chiamata negli Stati Uniti e le viene offerto un contratto da sogno: per i
successivi sette anni l'attrice svedese sceglierà personalmente i copioni da
recitare, i registi e anche i partner. Questi erano concessioni e privilegi
insoliti per l'epoca, ma che danno un'idea precisa del prestigio che aveva
raggiunto la classe di Ingrid Bergman in America, ancora prima che vi mettesse
piede.
Selznick forse pensava a Ingrid Bergman come alla
possibile erede di Greta Garbo,
di soli dieci anni maggiore di lei, altra diva svedese (concittadina della
Bergman) che dopo il passaggio dal cinema muto al sonoro si era trovata nella
fase discendente della sua carriera, tanto che di lì a pochi anni si sarebbe
ritirata per sempre dalle scene. Ingrid tuttavia rifiuta la proposta in quanto
vuole da una parte appoggiare la carriera del marito, che sta terminando i
nuovi studi intrapresi per diventare neurochirurgo, e dall'altra dedicarsi alla
bambina che ha solo un anno di età. Ingrid firma il contratto solo per un anno,
con la clausola di poter tornare in patria se il film non avrà successo.
Succede poi che il remake di "Intermezzo"
raccoglie un enorme consenso. La Bergman torna in Svezia per completare alcuni
altri film, poi nel 1940 vola negli Stati Uniti con tutta la famiglia: nel
periodo successivo appare in tre film di successo.
Nel 1942 Selznick cede in prestito l'attrice alla
Warner per la realizzazione di un film a basso costo, accanto a Humphrey Bogart:
il titolo è "Casablanca",
film destinato a entrare nella storia del cinema, diventando un classico di
tutti i tempi.
Nel 1943 arriva la prima nomination all'Oscar come
migliore attrice per il film "Per chi suona la campana" (For Whom the
Bell Tolls, 1943).
L'anno seguente vince la statuetta per il thriller
"Angoscia" (Gaslight, 1944). La sua terza candidatura consecutiva
all'Oscar come migliore attrice arriva per l'interpretazione di "Le
campane di Santa Maria" (The Bells of St. Mary's, 1945).
Nel 1946 esce "Notorious"
(di Alfred Hitchcock,
con Cary Grant):
è l'ultimo film che la Bergman gira sotto contratto con Selznick. Il marito
Lindstrom convince la moglie che Selznick l'ha ampiamente sfruttata, incassando
milioni di dollari in cambio di un compenso di soli 80 mila dollari annui:
Ingrid firma così con una nuova casa di produzione per interpretare "Arco
di trionfo", con Charles Boyer, dall'omonimo romanzo di Remarque.
Il film, velleitario e confuso, non avrà il successo sperato e l'attrice, che
per anni aveva chiesto invano a Selznick di poter interpretare sullo schermo il
ruolo di Giovanna D'Arco,
decide che è venuto il momento di rischiare. Costituisce una società di
produzione indipendente e, con un costo di ben 5 milioni di dollari (cifra
astronomica per l'epoca), realizza il suo "Giovanna d'Arco"
(Joan of Arc,
1948), produzione ricca di costumi sfarzosi, di personaggi e di scenografie
spettacolari.
Il film le frutta la sua quarta nomination all'Oscar,
tuttavia sarà un clamoroso fallimento. La crisi matrimoniale con Lindstrom, di
cui si andava chiacchierando già da tempo, si fa più acuta e la delusione per
l'insuccesso alimenta la convinzione della Bergman sull'eccessiva importanza
che Hollywood attribuisce al lato commerciale del cinema, a scapito
dell'aspetto artistico.
Spinta dall'amico Robert Capa,
noto fotoreporter col quale intreccia una breve relazione, Ingrid si interessa
alla nuova ondata di cinema che viene dall'Europa, e in particolare al
neorealismo italiano. Dopo aver visto "Roma città aperta" e
"Paisà", scrive al regista italiano Roberto Rossellini una
lettera - rimasta famosa - dove si dichiara pronta a recitare per lui. Della
lettera ricordiamo il passaggio "Se ha bisogno di un'attrice svedese
che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa
quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo "ti amo", sono
pronta a venire in Italia per lavorare con lei".
Rossellini non si lascia scappare l'opportunità: ha un
copione nel cassetto destinato originariamente all'attrice italiana Anna Magnani,
al tempo sua compagna nella vita, e ambientato a Stromboli. La Bergman è in
Europa, impegnata nelle riprese di "Il peccato di Lady Considine" e
il regista si precipita a Parigi, dove riesce a incontrarla e a proporle il
progetto del film.
Ottenuto nel frattempo un finanziamento da Howard Hughes,
grazie alla notorietà della Bergman, Roberto Rossellini riceve
per telegramma una risposta positiva dall'attrice: nel marzo 1949 parte la
lavorazione di "Stromboli terra di Dio". Il set è assediato da
fotografi e giornalisti; cominciano a trapelare indiscrezioni sulla relazione
sentimentale fra il regista e la sua interprete. Alla fine dell'anno la stampa
pubblica la notizia della gravidanza della Bergman.
Per l'opinione pubblica americana è uno scandalo
enorme: Ingrid Bergman, fino a quel momento considerata una santa, diventa
improvvisamente un'adultera da lapidare e la stampa la definisce Hollywood's
apostle of degradation (apostolo della degradazione di Hollywood),
montando a suo sfavore una campagna denigratoria senza precedenti. Il dottor
Lindstrom chiede il divorzio e ottiene l'affidamento della figlia Pia, che a
sua volta dichiara di non aver mai voluto bene alla madre.
Nel 1950 Rossellini e Ingrid Bergman si sposano e
nasce Roberto Rossellini Jr,
detto Robertino: nella clinica romana devono intervenire le forze dell'ordine
per sedare le folle di paparazzi e di curiosi. Intanto esce nelle sale il film
"Stromboli terra di Dio": in Italia ottiene un buon successo,
generato più che altro dalla curiosità, mentre negli Stati Uniti il film
registra un fiasco clamoroso, sia per l'atteggiamento sfavorevole dei media,
sia per le pressioni dei finanziatori del film, che pretendevano un montaggio
che non rispecchiava in alcun modo le intenzioni dell'autore.
Ingrid Bergman nel giugno 1952 dà alla luce le gemelle
Isotta Ingrid e Isabella. L'attrice riconquista lentamente le simpatie del
pubblico: la stampa la ritrae in pose da casalinga e da mamma felice e la
stessa afferma di aver trovato finalmente la serenità a Roma, anche se i film
che continua a girare sotto la direzione di Roberto Rossellini (tra
cui ricordiamo: "Europa '51" e "Viaggio in Italia") vengono
ignorati dal pubblico.
Nel 1956 riceve dagli Stati Uniti una favolosa offerta
da parte della Fox, che le offre di interpretare il ruolo di protagonista in
una pellicola ad alto budget sulla superstite dell'eccidio della famiglia dello
zar di Russia. Con questo ruolo nel film dal titolo "Anastasia"
(1956, con Yul Brynner), la Bergman fa il suo ritorno trionfale a Hollywood
dopo lo scandalo degli anni precedenti, vincendo addirittura l'Oscar come
"Migliore attrice" per la seconda volta.
L'unione con il regista Roberto Rossellini intanto
è in crisi: l'italiano parte alla volta dell'India per realizzare un
documentario e ne torna dopo qualche tempo con una nuova compagna, Sonali das
Gupta. Ingrid intanto riprende a interpretare film di successo - i primi due
titoli sono "Indiscreto" e "La locanda della sesta
felicità", entrambi del 1958 - e conosce un impresario teatrale svedese,
Lars Schmidt, che diventerà il suo terzo marito (dicembre 1958).
Negli anni successivi alternare interpretazioni in
film americani ed europei, ma nello stesso tempo si dedica anche al teatro e
alla televisione. Il suo terzo premio Oscar - è il primo come Miglior attrice
non protagonista - arriva per il suo ruolo nel film "Assassinio sull'Orient
Express" (Murder on the Orient Express,
1975, di Sidney Lumet,
con Albert Finney e Lauren Bacall),
tratto dal raconto di Agatha
Christie. Ritirando la terza statuetta Ingrid
dichiara pubblicamente che, secondo la sua opinione, l'Oscar sarebbe dovuto
andare all'amica Valentina Cortese, nominata per "Effetto notte",
di François
Truffaut.
Nel 1978 arriva dalla Svezia la proposta di lavorare
assieme al più prestigioso dei suoi registi, Ingmar
Bergman. Ingrid accetta con coraggio una
duplice sfida: reduce da un intervento chirurgico e da una pesante
chemioterapia per un tumore al seno, decide di calarsi nel difficile ruolo di
una madre cinica ed egoista che ha anteposto la sua carriera all'affetto per i
figli. "Sinfonia d'autunno" (Autumn Sonata) è la sua ultima
interpretazione per il cinema. Considerata una prova di recitazione tra la sue
migliori, per questa riceverà la sua settima nomination agli Oscar.
Nel 1980, mentre la malattia dà i segni della sua
ripresa, pubblica un libro di memorie scritto assieme ad Alan Burgess:
"Ingrid Bergman - La mia storia". Nel 1981 recita per la televisione
nel suo ultimo lavoro, una biografia del primo ministro israeliano Golda Meir,
per la quale riceverà un premio Emmy postumo (1982) come "migliore
attrice".
Il 29 agosto 1982 a Londra, nel giorno del suo 67° compleanno,
Ingrid Bergman muore. La salma viene cremata in Svezia e le ceneri vengono
sparse insieme a dei fiori sulle acque nazionali; l'urna, oggi vuota, che le
conteneva, si trova al Norra Begravningsplatsen (cimitero settentrionale) di
Stoccolma.
Della sua modestia, Indro
Montanelli ebbe modo di dire: "Ingrid
Bergman è forse la sola persona al mondo che non consideri Ingrid Bergman
un'attrice completamente riuscita e definitivamente arrivata".
https://biografieonline.it/biografia-ingrid-bergman
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