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lunedì 15 agosto 2022

Lo Sapevate Che: Walter Scott: Nato ad Edimburgo, capitale della Scozia, fu uno dei maggiori scrittori a cavallo tra Settecento e Ottocento e considerato l'inventore del romanzo storico.


La continua intenzione di iniziare una nuova vita, senza però trovare mai il tempo per farlo, è come l'uomo che rimanda di mangiare e bere un giorno dopo l’altro finché non arriva a morire distrutto dalla fame.” Walter Scott

 

Al principio del romanzo storico

Sir Walter Scott, anche noto come il Barone Scott, nasce in Scozia, ad Edimburgo, il 15 agosto del 1771. Grande autore, poeta e romanziere, anche editore, vero e proprio punto di riferimento della letteratura scozzese, ha dato vita, probabilmente prima e meglio di chiunque altro, a quello che viene definito il romanzo storico di tradizione europea.

La famiglia nella quale nasce appartiene alla ricca borghesia cittadina, pur non essendo aristocratica. Il papà, anche lui di nome Walter, è un avvocato, con interessi negli studi storici e di teologia, mentre Anne Rutherford, la moglie, figlia di un professore di medicina dell'Università di Edimburgo, è una donna molto raffinata.

Ad appena un anno di età il piccolo Walter contrae la poliomelite, malattia che lo costringe a letto, per molti anni, per giunta portandolo a trascorrere gran parte della sua infanzia in una fattoria scozzese, in piena campagna, nella zona di Border. Qui il futuro poeta e scrittore scozzese apprende delle storie e delle tradizioni risalenti al medioevo scozzese, che faranno da sfondo alla sua futura produzione letteraria. A colpire la sua fantasia sono anche i racconti dell'ultima insurrezione nazionale, con la battaglia di Culloden del 1746.

Nel 1775, il piccolo Walter torna ad Edimburgo, per poi trasferirsi presso la cittadina di Bath, famosa per le proprie terme. Nuovamente nella capitale scozzese, nel 1778, viene introdotto agli studi dal padre, attraverso alcuni insegnamenti privati, in vista dell'iscrizione nel 1979 alla prestigiosa Royal High School.

È l'inizio della sua attività di studioso, forte, finalmente, di una ritrovata salute. Trasferitosi a Kelso, da una zia, frequenta la Scuola di Grammatica, dove conosce il suo futuro illustratore, James Ballantyne. Secondo il volere paterno, nel 1783 comincia a studiare legge presso l'Università di Edimburgo.

Dal 1789 al 1792 fa pratica nello studio paterno, pur portando avanti mille altri interessi, soprattutto letterari. Sviluppa la passione per gli studi storici e per la mitologia tradizionale, fa la conoscenza di personalità importanti della cultura, come il poeta Thomas Blacklock, quel James Macpherson autore del Ciclo di Ossian e, anche, il noto poeta Robert Burns.

Dopo la laurea, che arriva nel 1792, comincia da avvocato ad esercitare la professione, dandosi da fare parallelamente nello studio del tedesco, per meglio comprendere l'opera di Goethe e di alcuni altri letterati a lui coevi. È in questo periodo che Walter Scott inizia la sua lunga carriera di viaggiatore, alla ricerca di terre poco visitate e spesso abbandonate. Compie il primo viaggio nel nord estremo della Scozia, nelle Highlands, sulla scia di vecchie ballate della tradizione. Qui conosce e si innamora della figlia di un baronetto, Williamina Belsches di Fettercairn, che però non ricambia il suo amore.

Tuttavia Scott trova comunque la propria donna, proprio dopo aver pubblicato i suoi primi lavori, in realtà traduzioni di opere tedesche, come "Lenore" di Gottfried Burger e il "Gotz" di Goethe. Nel 1797 infatti sposa Margaret Charlotte Charpentier, da cui avrà ben cinque figli.

I primi riconoscimenti arrivano con la pubblicazione di una raccolta di canzoni e ballate popolari, dal titolo "La poesia del confine scozzese", datate 1802 e 1803. La popolarità arriva grazie al poemetto narrativo "I lai dell'ultimo menestrello", del 1805. È l'inizio di una serie di poemi a sfondo epico: "Marmion", del 1808, "La donna del lago", del 1810, e "Il signore delle isole", datato 1815.

Contemporaneamente però, arriva l'ascesa poetica di Byron, la cui opera comincia a surclassare quella di Walter Scott e di tutti gli altri, almeno in lingua inglese. Così, l'autore, si "ricicla" romanziere e comincia a rivolgersi alla prosa, la quale gli garantisce l'accesso tra gli immortali della letteratura di sempre.

La pubblicazione di "Waverley" nel 1814 segna l'inizio di una grande carriera, accolta da un immediato successo di critica e pubblico. Scott scopre il romanzo storico, lo inventa, riscoprendo d'un tratto e con una verve narrativa ineguagliata fino a quel tempo, il periodo medievale e, soprattutto, il passato scozzese.

Scrive oltre venti romanzi storici tra i quali "Guy Mannering", del 1815, "I puritani di Scozia", uscito l'anno dopo, "La sposa di Lammermoor", datata 1819 e, ovviamente, la grande opera di "Ivanhoe", del 1820.

Intanto, insieme ai fratelli Ballantyne, dal 1804 diventa proprietario di una tipografia che, almeno fino al fallimento del 1813, sembra andare benone. Dopo questa data, a causa delle ristrettezze economiche e l'intento di mantenere la sua abitazione, ossia il castello di Abbotsford, Scott deve intensificare la propria produzione, e c'è chi sostiene che se non fosse caduto in ristrettezze economiche non avrebbe mai scritto il primo vero romanzo storico, ossia "Waverly", cominciato e abbandonato già dieci anni prima dalla sua effettiva pubblicazione.

Nel 1820 lo scrittore viene nominato baronetto, dopo aver pubblicato una serie sterminata di opere di stampo storico e romanzesco di grande successo. Tuttavia, poco dopo la nomina, viene coinvolto nel fallimento dei suoi editori. Sempre per tale ragione arriva il famoso "Ivanhoe", ad oggi una delle sue opere più lette e, anche, tra le più musicate da parte dei migliori compositori di sempre.

Verso la fine degli anni '20, si concentra sulle fasce più umili della società scozzese con "The Chronicles of the Canongate". Da segnalare anche il poema epico "Vita di Napoleone", del 1827.

Sir Walter Scott muore il 21 settembre del 1832 ad Abbotsford, all'età di 61 anni.

Grande osservatore e narratore della società, la sua fortuna si deve anche ai personaggi più subdoli della sua opera, come zingari, fuorilegge e girovaghi. Il suo stile letterario è vigoroso e, al contempo, poetico, soffuso.

Honoré de BalzacCharles Dickens e William Makepeace Thackeray, ma anche e soprattutto Alessandro Manzoni, sono solo alcuni degli autori che hanno preso spunto dall'opera di Walter Scott, rendendogli il giusto in più di un'occasione, quale grande iniziatore del romanzo d'ambientazione storica. Per la sua fama è considerato tutt'oggi lo scrittore nazionale scozzese.

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