Scosse sul tetto del mondo
Ex-Presidente degli Stati Uniti dal
1993 al 2001, nato il 19 agosto 1946 ad Hope, Arkansas, William J. Clinton è
stato il più giovane presidente dopo John F. Kennedy.
Ma i successi ottenuti da Bill Clinton sono stati tutti meritati e sudati. Si
può dire infatti che si è fatto da solo, come nella migliore tradizione del
"sogno americano" e del self made man. La tragedia lo
colpisce quando è ancora in fasce: tre mesi dopo la sua nascita il padre muore
in un incidente stradale. Dopo quattro anni di solitudine la madre sposa Roger
Clinton, da cui William prende il cognome.
Varca la soglia della Casa Bianca il 22 luglio del
1963, quando ancora non ha compiuto diciassette anni. Promettente giovane di
Hope, studente di sassofono per diletto, si trova in visita a Washington
assieme alla Boys Nation, un'organizzazione che si propone di stimolare il
senso civico della gioventù americana. Durante una visita al Rose Garden
incontra il presidente in carica John Fitzgerald
Kennedy, ed è tra i pochi del gruppo che
riescono a stringergli la mano. Da quell'istante, narra una leggenda spruzzata
di una vena di romanticismo, Bill Clinton riconosce il suo destino.
Nel 1976 è eletto procuratore dell'Arkansas e due anni
dopo diventa il più giovane governatore degli Stati Uniti, sempre nello stato
che gli ha dato i natali. Durante il suo mandato punta al miglioramento del
sistema di istruzione pubblica e alla realizzazione di grandi opere pubbliche.
Il 27 febbraio 1980 nasce Chelsea Victoria, primogenita di casa Clinton.
Alla scadenza del suo incarico governativo si
ripropone agli elettori, ma perde la corsa contro il repubblicano Frank White.
Clinton non demorde e le successive elezioni in Arkansas lo ritrovano
candidato. Viene rieletto nel 1982: mantiene la carica fino al 1992. Ancora una
volta il suo obiettivo principale come governatore è migliorare la qualità
dell'istruzione nello stato. Alza i salari agli insegnanti, incoraggia i
genitori a partecipare all'istruzione dei loro figli.
Nell'autunno del 1991 Bill Clinton si convince che il
Paese ha bisogno di qualcuno con vedute e programmi nuovi e pensa di essere
l'uomo giusto.
Porta il suo messaggio alla nazione andando di porta
in porta, parlando con tutte le persone che incontra e apparendo in molti talk
show televisivi. I democratici decidono di appoggiare la sua candidatura e lui
sceglie il senatore Al Gore del
Tennessee come vice presidente. Insieme girano l'America in pullman per
incontrare la gente e ascoltare le loro lamentele, le loro proposte e le loro
speranze per il futuro. Non a caso, "la gente prima di tutto"
diventerà lo slogan della loro campagna elettorale.
Il 3 novembre 1992 Bill Clinton diventa il
42esimo presidente degli Stati Uniti,
battendo George Bush sr. Per
la prima volta dopo dodici anni la Casa Bianca e il congresso sono controllati
dallo stesso partito. Nel 1996 il team Clinton-Gore si presenta per la
rielezione e il 5 novembre 1996 gli americani confermano la loro fiducia. Ma
gli scandali Whiterwater prima e Sexigate dopo, sono alle porte. E' soprattutto
la relazione con la stagista Monica Lewinsky a
scuotere la sua presidenza, anche se Clinton userà tutti i mezzi per deviare le
attenzioni dell'opinione pubblica su questioni più "alte".
In politica interna concentra gli sforzi
dell'Amministrazione nel miglioramento della qualità della vita e nel tentativo
di creare nuovi posti di lavoro. Ottiene l'approvazione del Congresso su un
piano di massiccia riduzione del deficit; vara un taglio delle tasse per i
piccoli imprenditori e le classi lavoratrici in difficoltà. Promuove il Family
and Medical Leave Act che mira a proteggere il lavoro di genitori con
figli malati, una riforma scolastica, un nuovo piano per la sanità e un
durissimo programma contro il crimine e la violenza. Sigla inoltre un accordo
sull'abolizione delle barriere per il commercio con il Messico. La sua politica
estera fa dell'America il "gendarme del mondo".
Sostiene un programma di aiuti per la Russia, accoglie
le richieste europee di un intervento americano in Bosnia. Mentre il tentativo
di creare un accordo di pace in Medio Oriente è
un obiettivo perseguito fino agli ultimi giorni del suo incarico.
Nell'ultima parte del suo mandato Clinton si è
dedicato alla campagna presidenziale del suo vicepresidente Al Gore,
poi sconfitto di misura dal repubblicano George W. Bush,
e a quella della moglie Hillary,
eletta senatore dello Stato di New York.
Nell'estate del 2004 è uscito "My Life", la
sua autobiografia.
https://biografieonline.it/biografia-bill-clinton
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