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mercoledì 25 agosto 2021

Lo Sapevate Chw: Friedrich Nietzsche: Friedrich Wilhelm Nietzsche è stato un filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco, è indicato tra i maggiori esponenti del pensiero occidentale


Ben poche sono le donne oneste che non siano stanche di questo ruolo.” Nietzsche

 

Volontà di potenza

Gigantesca figura di pensatore che ha condizionato il corso di gran parte dell'Ottocento e sicuramente di tutto il Novecento, Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce il 15 ottobre 1844 in un piccolo villaggio della Sassonia prussiana. Figlio di un pastore protestante, il piccolo Friedrich viene cresciuto in un'atmosfera carica di sentimento religioso, seppur stemperato dalla mitezza tipica dell'approccio riformato.

Morto il padre nel 1848, la madre si vede costretta a trasferirsi a Naumburg, cittadina dove poteva contare sull'aiuto di numerosi parenti. Nel 1851 Friedrich entra in una scuola privata a Pforta dove impara i primi rudimenti di religione, latino e greco, oltre che di musica, che sarà l'altra grande passione della sua vita (tanto che per lungo tempo non saprà se dedicarsi alle lettere e alla filosofia oppure all'arte delle sette note). Febbricitante per le nuove scoperte culturali, scrive poesie e compone musica, mentre la sua famiglia, senza mai un attimo di pace, si trasferisce in un'altra casa di Naumburg.

Tra le sue letture giovanili si annoverano ByronHolderlinEmersonSterneGoetheFeuerbach. Nel 1860 fonda con alcuni amici l'associazione musicale-letteraria "Germania"; negli scritti composti per tale associazione ("Fato e volontà", "Libertà della volontà e fato") è già indicata la tendenza antimetafisica del pensiero nietzscheano futuro.

Divenuto celebre con le prime opere "La nascita della tragedia dallo spirito della musica" (1872), in cui si avvertivano gli influssi di Schopenhauer e dell'allora osannato compositore Richard Wagner, dà alla luce una serie di opere dal potente contenuto teorico: le "Considerazioni inattuali" (scritte dal 1873 al 1876 e di cui la quarta è appunto dedicata a Wagner) e "Umano troppo umano" (1878).

Nietzsche espresse però il suo pensiero maturo in "Aurora" (1881), "La gaia scienza" (1882), "Così parlò Zarathustra" (1883-1885), "Al di là del bene e del male" (1886).

Il pensiero di Nietzsche si caratterizza per il suo carattere demistificatore e distruttore, talvolta persino eversivo. Nietzsche infatti contesta duramente gli ideali positivisti e borghesi tipici del suo tempo (è un "inattuale" e ne è perfettamente cosciente), così come la fiducia nel progresso di una società illuminata dal cosiddetto pensiero scientifico. Altri suoi bersagli sono l'idea del benessere diffuso e ogni forma di verità e di moralità costituita, che il pensatore concepisce come derivanti da fondamenti materiali e sempre strettamente legate a condizionamenti psicologici e sociali, in altre parole da rapporti di forze che si esplicano vuoi nell'intimo del proprio Io come nella società.

A questa critica demistificatrice si oppone l'idea nietzschiana del "superuomo", cioè della tensione verso un oltre-uomo che è la volontà di creare un nuovo modo di essere in cui si esprime pienamente la "volontà di potenza", e cioè la creatività dell'io, di là dal convenzionalismo morale e sociale cui è ora sottoposto, codificato in imperativi religioso-sociali.

Questa liberazione di energie compresse dell'uomo e la critica radicale d'ogni etica e d'ogni rappresentazione del mondo tradizionali ebbero notevole influenza sulla letteratura di fine secolo e oltre. Nietzsche divenne così il filosofo della crisi, il fondatore d'un modo di pensare nuovo.

Quanto alla sua idea del superuomo, inteso come il giusto trionfatore di una massa di deboli o schiavi, va senza dubbio corretta: Nietzsche non fu l'estensore d'un vangelo della violenza, ma intese porre le condizioni di sviluppo d'una civiltà e di un'idea dell'uomo radicalmente rinnovate.

Da sempre terribilmente sofferente di ogni genere di malattie, Nietzsche muore il 25 agosto del 1900 dopo una lenta agonia che ha contemplato negli ultimi anni anche l'insorgere della pazzia.

https://biografieonline.it/biografia-friedrich-nietzsche

 

 

1984 - Truman Capote (36 anni fa): Figura di spicco del panorama letterario e giornalistico americano del secondo Novecento, l'inesauribile vena creativa e la grande padronanza di stile lo portarono a produrre eccellenti risultati sia come...

 

Truman Capote: Figura di spicco del panorama letterario e giornalistico americano del secondo Novecento, l'inesauribile vena creativa e la grande padronanza di stile lo portarono a produrre eccellenti risultati

Non mi importa cosa la gente dice di me finché non è vero.” Truman Capote

 

La parabola di un eclettico

Giornalista, scrittore, dialoghista, sceneggiatore, drammaturgo, attore: rinchiudere in una sola definizione Truman Capote è praticamente impossibile. Nato il 30 settembre del 1924 a New Orleans, Truman (il cui vero nome è Truman Streckfus Persons) cresce in Alabama, a Monroeville, accudito dai parenti che lo hanno preso in cura dopo il divorzio dei genitori: la madre, scostante e turbolenta, alle prese con numerosi amanti, gli fa visita solo occasionalmente, mentre il padre, sprovveduto e squattrinato, ricomparirà solo quando Capote sarà ricco e famoso.

L'infanzia del piccolo Truman, dunque, è poco felice, e l'unico affetto che lo consola è quello di Harper Lee, sua amica del cuore, che diventerà a sua volta celebre come scrittrice grazie al libro vincitore del Premio Pulitzer "Il buio oltre la siepe" (titolo originale: "To kill a mockingbird"), dove appare anche Truman, nei panni del piccolo Dill.

Anche durante l'adolescenza la vita per Truman non è semplice: a scuola viene preso in giro per i suoi modi effemminati, e trova l'unico sollievo nell'insegnante di inglese del college, unica che sa apprezzare la sua sterminata fantasia, alimentata dalla sua passione per la lettura. Dopo la scuola Truman si trasferisce a New York, dove assume il cognome di Joe Capote, suo patrigno; pur di entrare in contatto con il mondo del giornalismo, il ragazzo trova lavoro come fattorino presso il "New Yorker", celebre rivista letteraria, dal quale però viene licenziato dopo essersi spacciato come inviato in occasione di un convegno letterario.

Nel frattempo, alcuni suoi racconti vengono pubblicati sull'"Harper's Bazaar" e sul "Southern Gothic Novelist". Un successo inaspettato arriva con "Miriam", edito da una rivista femminile, che gli apre le porte dei salotti mondani della Grande Mela. Truman Capote, personaggio dandy e profondo intellettuale, ben presto diventa amico di Ronald ReaganTennessee WilliamsJackie KennedyAndy Warhol e Humphrey Bogart: è l'inizio di una vita segnata dagli eccessi, aggravata da un carattere difficile e dall'ostentazione della propria omosessualità.

Truman Capote in pochi anni diventa uno scrittore conosciuto in tutto il Paese: dopo "Altre voci, altre stanze", del 1948, è la volta di "Colazione da Tiffany" e del musical "House of flowers", del quale compone sceneggiatura e parole dei brani musicali. Nel 1966 sul "New Yorker" esce a puntate "A sangue freddo", la sua opera più famosa, realizzata dopo un lavoro di indagine durato sei anni.

Poco dopo, però, inizia già la parabola discendente di Capote, che con il romanzo "Preghiere esaudite", peraltro mai completato, prova a condensare tutte le osservazioni derivanti dal suo incontro con il jet set. Pensato come un libro di carattere proustiano, una sorta di ritratto del nulla delle vicende che coinvolgono i divi della Grande Mela, "Preghiere esaudite" fa perdere a Capote tutte le sue amicizie.

Droga e alcol sono sempre più protagonisti della vita dello scrittore, che veste i panni di un moderno Oscar Wilde, dall'esistenza distruttiva ed estetizzante. Il novello Thomas Chatterton, come è stato ribattezzato da James Michener, passa l'ultima parte della sua vita con uomini che mirano unicamente al suo denaro, disinteressandosi di lui. Truman sviluppa, inoltre, una forma pesante di epilessia, dovuta all'abuso di sonniferi. Le sue condizioni di salute peggiorano sempre di più, anche a causa della dipendenza dall'alcol: lasciato dal suo compagno, dal bel mondo che lo aveva osannato e dai divi che rinnegano la sua amicizia, Capote passa intere settimane a bere e a dormire, sul letto di casa propria o in un ospedale di New York.

Due tentativi di disintossicazione non vanno a buon fine, e così, all'età di 59 anni, Truman Capote muore all'età di 59 anni il 25 agosto del 1984 a causa di una cirrosi epatica mentre si trova a Bel Air, Los Angeles, ospite di una delle poche persone amiche che non lo hanno mai lasciato, Joanne Carson.

Tra le altre opere della carriera di Truman Capote, vale la pena di citare la realizzazione dei dialoghi inglesi di "Stazione Termini", film del 1953 di Vittorio De Sica, e le sceneggiature di "Il tesoro dell'Africa", "Laura" e "Suspense". L'artista si è anche cimentato come attore prendendo parte al tredicesimo episodio della prima stagione di "ABC Stage 67", a "The Thanksgiving visitor" e a "Invito a cena con delitto". Maledetto, deluso e deludente, artisticamente creativo e profondamente geniale, vittima dell'alcol, della droga, di se stesso e della propria ingenuità, Truman Capote ha rappresentato una delle personalità più controverse degli anni Sessanta e Settanta, non solo in America ma anche nel resto del mondo.

https://biografieonline.it/biografia-truman-capote

 

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