Stephen Glenn Martin nasce il 14 agosto
del 1945 in Texas, a Waco, figlio di una casalinga e di un mediatore immobiliare.
Cresciuto a Garden Grove, in California, da ragazzo lavora a Disneyland, presso
il Magic Shop: in questa occasione ha l'opportunità di sviluppare la propria
passione e le proprie abilità per la magia e per i giochi manuali.
Dopo le scuole superiori, si iscrive
alla California State University di Long Beach e si laurea in filosofia,
intenzionato a diventare un insegnante.
Nel 1967, grazie alla sua ragazza - una
ballerina di un programma televisivo, "The Smothers Brothers Comedy
Hour" - entra in contatto con Mason Williams, l'autore dello show, che lo
chiama a lavorare con sé e che inizialmente lo paga di tasca propria.
Le prime esperienze in tv
Negli anni successivi, Steve
Martin diventa un autore televisivo molto apprezzato,
al punto da conquistare - con il resto del gruppo del programma - l'Emmy nel
1969. Con il passare degli anni, inizia ad apparire anche davanti alle
telecamere, oltre che in club, cabaret e teatri.
A metà degli anni Settanta, protagonista
in numerosi show della tv americana (incluso il "Saturday Night
Live"), viene candidato agli Emmy per "Van Dyke and Company";
nel 1977 registra "Let's get small", il suo primo disco di
canzoni comiche, che conquista un notevole successo al punto da indurre
Steve a incidere, l'anno successivo, "A wild and crazy guy", che si
aggiudica un Grammy in qualità di miglior album comico.
Il debutto al cinema
A questo punto Steve Martin decide
di cimentarsi anche con il cinema, entusiasta per l'ondata di popolarità ottenuta
dai suoi tour. Esordisce con "The absent-minded waiter", un
cortometraggio di sette minuti da lui scritto e interpretato, che vede nel cast
anche Teri Garr e Buck Henry e che ottiene una candidatura agli Oscar.
Il primo lungometraggio a cui egli prende
parte è, invece, "Sgt.
Pepper's lonely hearts club band",
in cui è chiamato a cantare un brano dei Beatles. Alla fine degli anni Settanta, Steve Martin scrive
e interpreta "Lo straccione", diretto da Carl Reiner, che lo consacra
in maniera definitiva a star del grande schermo.
Gli anni '80
Dopo avere conosciuto Stanley Kubrick, che vorrebbe fargli realizzare in forma di commedia
sexy un suo adattamento di "Doppio sogno" di Schnitzler (la proposta non si concretizzerà mai, se non
venti anni più tardi in altra forma e con altri attori in "Eyes Wide Shut"), nel 1981 Steve realizza "Spiccioli dal
cielo", lungometraggio non comico che non ottiene il successo sperato di
fronte a un investimento economico notevole.
Egli decide, quindi, di tornare a
far ridere,
sempre affidandosi alla regia di Carl Reiner: tra il 1982 e il 1984 gira
"Il mistero del cadavere scomparso", "Ho perso la testa per un
fantasma" e "Ho sposato un fantasma".
Nel 1986, anno in cui si sposa con Victoria
Tennant, attrice conosciuta proprio sul set di "Ho sposato un
fantasma", è protagonista di "I tre amigos!", western comico
diretto da John Landis, che vede nel cast anche Chevy Chase e Martin Short.
Nello stesso periodo partecipa all'adattamento per il cinema di "La piccola
bottega degli orrori", musical in cui veste i panni di un sadico dentista;
al suo fianco, c'è Rick Moranis.
Nel 1987 è tra gli autori di
"Roxanne" (versione moderna del "Cyrano" che gli consente di togliersi di dosso
l'etichetta di attore capace solo di far ridere) e viene diretto da John Hughes
in "Un biglietto in due", dove è affiancato da John Candy; l'anno
successivo compare in "Due figli di...", in cui è co-protagonista
insieme con Michael Caine.
Gli anni '90
A cavallo tra la fine degli anni Ottanta
e l'inizio degli anni Novanta Martin ritrova Rick Moranis in "Parenti, amici
e tanti guai", diretto da Ron Howard,
e in "Il testimone più pazzo del mondo", per poi scrivere e
interpretare due film su Los Angeles: "Pazzi a Beverly Hills" e il
drammatico "Grand Canyon - Il cuore della città".
Nel 1992 lavora con Frank Oz in
"Moglie a sorpresa" e con Richard Pearce in "Vendesi
miracolo", prima di dedicarsi al film per la tv "Guerra al
virus", diretto da Roger Spottiswoode. Gli anni Novanta lo vedono al
cinema anche con "Il padre della sposa" e "Il padre della sposa
2", al fianco di Martin Short e Diane Keaton,
oltre che con "Il prigioniero", thriller di David Mamet.
Dopo avere recitato in "Sperduti a
Manhattan", rifacimento di una commedia di Neil Simon nel quale interpreta
il ruolo che appartenne a Jack Lemmon, Steve Martin recita
in "Un ciclone in casa", di Adam Shankman, e in "Looney Tunes: back in
action", di Joe Dante.
Gli anni 2000
Nel 2005 produce e interpreta
"Shopgirl", film tratto da un racconto scritto da lui stesso, mentre
l'anno successivo impersona l'ispettore Clouseau ne "La Pantera Rosa" (nella parte che fu di Peter Sellers),
cui segue nel 2009 il sequel "La Pantera Rosa 2": nello stesso anno viene diretto anche
da Nancy Meyers in "È complicato".
Nel 2010 l'attore presenta la cerimonia
di consegna dei Premi Oscar insieme con Alec Baldwin,
mentre l'anno successivo appare in "Un anno da leoni", per la regia
di David Frankel. Nel 2015, presta la propria voce a "Home - A casa",
di Tim Johnson.
https://biografieonline.it/foto-steve-martin#foto-steve-martin-3
Giovanni ha 6 anni e sta giocando con il suo
Cicciobello. Passa un signore anziano lo guarda e gli dice:
"Ma giochi con le bambole? Sei un maschio
dovresti giocare con i soldatini."
Me lo immagino già uno degli uomini della vecchia
generazione cresciuto con l'idea che commuoversi, lavare i piatti, prendersi
cura della casa ma soprattutto prendersi cura dei propri figli, cambiargli i
pannolini renda l'uomo meno virile e meno uomo.
Giovanni lo guarda negli occhi e non si scompone e
regala una risposta da Oscar:
"Sono il papà mica la mamma!"
Il bambolotto è suo figlio e si chiama Mario.
Giovanni non lo sa che con una semplice risposta sta
rendendo il mondo un posto più bello. La sua saggezza ha tanto da insegnare a
chi probabilmente si crede più saggio.
In un attimo non è sbagliato quello che fa ma quello
che gli viene chiesto.
Avanti Giovanni sarai un grande papà e un grande uomo.
E sicuramente hai dei grandi genitori.
Daniele Marzano, Guida senza patente
https://biografieonline.it/biografia-steve-martin
Nessun commento:
Posta un commento