“Il tempo raffredda, il tempo
chiarifica; nessuno stato d'animo si può mantenere del tutto inalterato nello
scorrere delle ore.” Thomas Mann
Testimonianze d'autore
Scrittore tedesco multiforme, sensibile
antenna della decadenza, impolitico per eccellenza e, come qualche autorevole
critico lo ha definito, ultimo dei classici; tutto questo, e molto altro
ancora, è stato Thomas Mann, un colosso della letteratura di tutti i tempi. E
non solo per lo stile penetrante ed insuperabile, nè per l'eterogeneità della
sua produzione, che spazia dal racconto breve alla romanzo-fiume fino al saggio
politico, ma anche per il grande spessore di intellettuale a tutto tondo, di
testimone civile del proprio tempo che ha saputo incarnare.
Nato il 6 giugno 1875 a Lubecca, frequenta il ginnasio nella
stessa città ma con risultati non certo brillanti. Nel 1894 si trasferisce a
Monaco dove si iscrive all'Università. Nel 1905 sposa, colpito dall'avvenenza e
dall'intelligenza della ragazza Katia Pringsheim, figlia di uno degli uomini
più ricchi della capitale del regno della Baviera.
Thomas e Katia fecero il loro viaggio di nozze a Zurigo
dove, seppur sconsigliati da un ginecologo (che suggerì alla signora Mann
di non avere bambini nei primi anni di matrimonio, vista la sua delicata
costituzione), concepirono Erika, la prima figlia; i due coniugi, però,
desideravano fortemente un maschio e dunque, solo un anno dopo, arrivò anche
Klaus, futuro scrittore sulle orme del padre. Successivamente i Mann ebbero
anche Golo e poi Monika. Nel 1918 nacque Elisabeth e poi per ultimo Michael.
In questo frangente di tempo, l'attività letteraria di Thomas è
sempre più frenetica: il suo primo grande romanzo è "I Buddenbrook"
uscito nel 1901 a cui fa seguito quello di "Tristan" (una raccolta di
sei novelle fra cui anche la celeberrima "Tonio Kroger"), nonché, nel
1909, quell'altro grande capolavoro che è "Altezza reale", incentrato
sulla figura del principe Klaus Heinrich, regnante in un piccolo Stato
immaginario, e sulla sua vita di corte fatta di regole e di fastose apparenze.
Alla fine della storia il principe sposerà la figlia di un miliardario
americano.
Nel 1912 esce "La morte a Venezia", un romanzo breve
destinato a suscitare grande scalpore a causa dell'adombrata pedofilia del
protagonista. Una storia di amore e morte, con contorno di arte e letteratura,
che è anche un'evidente metafora della decadenza estetica della vecchia Europa.
Nel 1914 con il saggio "Pensieri di guerra", Mann
sostiene la causa tedesca in aperto contrasto con il fratello Heinrich,
pacifista convinto. Alla fine della guerra escono le "Considerazioni di un
apolitico". Nel '19 viene pubblicata la novella "Cane e padrone"
mentre nel 1924 esce il capolavoro "La montagna incantata".
Nel 1926 inizia la tetralogia biblica "Giuseppe e i suoi fratelli"
a cui lavorerà per 15 anni, e che comprende: "Le storie di Giacobbe",
"Il giovane Giuseppe", "Giuseppe in Egitto" e
"Giuseppe il nutritore". La storia biblica diventa una suggestiva
narrazione che unisce mito e psicologia, ricerca ed epica. Nel 1929 riceve il
Premio Nobel per
il romanzo "I Buddenbrook".
Nel 1933 inizia il suo esilio: dapprima in Svizzera, poi negli
Stati Uniti dove accetterà l'incarico di docente nell'Università di Princeton.
Nel 1936 prende ufficialmente posizione contro la dittatura nazista; in
Germania intanto gli viene tolta la cittadinanza tedesca e i suoi beni sono
confiscati. Nel 1939 viene pubblicato il romanzo "Lotte a Weimar" e
il racconto indiano "Le teste scambiate", poi nel 1947 esce
quell'altro immane manifesto estetico in forma di romanzo che è "Doktor
Faustus".
Negli anni seguenti lo scrittore è sconvolto da una serie di
disgrazie: nel 1949 il figlio Klaus si suicida; l'anno seguente muore il
fratello minore Viktor; nel 1950 scompare anche l'altro fratello Heinrich.
Nel 1951 esce il romanzo "L'eletto" e Mann si
stabilisce definitivamente a Kilchberg, sul lago di Zurigo, dove continua
a lavorare fino alla morte. Nel 1953 esce il racconto
"L'inganno"; nel 1954 "Le confessioni del cavaliere d'industria
Felix Krull", l'ultimo suo grande successo.
Thomas Mann muore per collasso il 12
agosto 1955.
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