Ogni anno, il 29 agosto,
Palermo ricorda l'imprenditore che disse "no" a Cosa nostra
Erano le 7:40 del 29 agosto 1991 quando
Libero Grassi fu ucciso a colpi di pistola da Cosa nostra, in via Alfieri a
Palermo. Grassi si rifiutò di pagare il pizzo e il 10 gennaio del '91, dopo
numerose e insistenti chiamate, inviò una lettera al Giornale di Sicilia
che iniziava così: "Caro estortore, volevo avvertire il nostro ignoto
estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per
l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare
contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia".
La
lettera che diede inizio alla ribellione
Quella lettera diede inizio alla
stagione della ribellione delle vittime del pizzo di Cosa nostra. Grassi fu
ucciso sette mesi dopo la pubblicazione delle sue dichiarazioni lasciando la
moglie Pina Maisano e i figli Davide e Alice. I tre diventeranno il simbolo di
una Sicilia che non si arrende, che cerca la verità e la legalità. Pina Maisano
Grassi è scomparsa a 87 anni il 7 giugno del 2016 a seguito di un malore.
Alice ogni anno ricorda il padre, il 29
agosto, spruzzando vernice rossa sul luogo dell'omicidio del padre. Ed è sempre
lì che viene affisso un manifesto scritto con il pennarello che recita "Il
29 agosto 1991 è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo
coraggioso, ucciso dalla mafia, dall'omertà dell'associazione degli
industriali, dall'indifferenza dei partiti, dall'assenza dello Stato".
Grassi e la famiglia più di una volta denunciarono che le associazioni lo
lasciarono solo dopo la denuncia alle forze dell'ordine.
Dopo
l'omicidio di Libero Grassi
Negli anni seguenti l'eredità morale di
Libero passò nelle mani della moglie che
ha collaborato con associazioni come Libero Futuro e Addiopizzo, affinché la
battaglia del marito non divenisse vana.
Ogni anno la città di Palermo e la
Sicilia si stringono nel ricordo dell'imprenditore-eroe e alla cerimonia
presenziano le maggiori cariche politiche siciliane.
L'anno scorso Alice Grassi, durante la
manifestazione, aveva espresso il suo malcontento: "Sono io che non mi sono accorta di niente
oppure il governo in questo anno non ha fatto nulla" sul fronte della
lotta alla mafia "perché non mi risulta che abbia fatto proprio
nulla".
"Siamo così intenti a respingere
gente sfortunata che non ci occupiamo di ciò che succede a casa nostra, come la
mafia o la 'ndrangheta - aveva detto Alice Grassi a margine della
commemorazione -. Il ministro Salvini si sarebbe dovuto occupare della
'ndrangheta al Nord, che esiste, invece non mi sembra che abbia fatto
niente". E sull'allora nuovo governo, prossimo alla formazione, Alice
Grassi preferì non esprimersi: "Aspettiamo... Può essere pure che torni
Salvini. Però, di solito una parte del governo che dovrebbe nascere è stata più
sensibile a queste tematiche. Speriamo che in un programma comune (M5S-Pd, ndr)
la lotta comune a Cosa nostra rientri tra le priorità".
Nel 2018, a gennaio, su Canale 5 è
andato in onda il film tv Libero Grassi - A testa alta. La pellicola fa parte
del progetto Liberi sognatori di Mediaset:
quattro film per quattro figure emblematiche della lotta per la giustizia in
Italia. I protagonisti del progetto cinematografico: Libero Grassi, Renata
Fonte, Mario Francese, Emanuela Loi.
https://www.today.it/attualita/mafia-omicidio-libero-grassi-29-agosto-1991.html
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