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martedì 9 agosto 2016

Lo Sapevate Che: Robot o Google Car, l'estetica del "Carino" conquista il Mondo...



La Google Car, Pikachu che tutti vogliono catturare su Pokemon Go e il robottino da compagnia Jibo, realizzato dal Mit e in arrivo sul mercato a ottobre, hanno una caratteristica: inteneriscono con la loro immagine facendo leva sull’istinto protettivo tipico dei mammiferi. Il loro è il potere del cute, il “carino”, la stessa forza che rende la gattina Hello Kitty un marchio da sei miliardi di euro e ha portato il nuovo idolo dei giapponesi, l’orso Kumamon, su oltre centomila prodotti. La spiegazione è un fenomeno che il padre dell’etologia Konrad Lorenz ha chiamato “segnali infantili”: sono quei dettagli fisici che contraddistinguono i cuccioli dei mammiferi – come la testa tondeggiante e grande, la fronte ampia, il naso piccolo, gli occhioni tondi e gli arti piccoli – e fanno scattare il desiderio di averne cura.  Da qualche anno la “scienza del carino” si sta consolidando a livello sperimentale. “Dagli studi con risonanza magnetica fatti nel 2009 da Melanie Gloker sappiamo che i segnali infantili aumentano in chi  guarda l’attività nel nucleus accunbens, che premia con un senso di gratificazione i comportamenti vantaggiosi per la sopravvivenza della specie, come la cura parentale” spiega AdVingerhoets, docente di psicologia all’Università di Tilburg. Secondo uno studio del 2014 condotto dallo psicologo Gianluca Esposito, dell’Università di Trento, sarebbe il sistema nervoso autonomo a innescare queste reazioni, indipendenti dalla volontà e anche dalla cultura. Universali, quindi. E durature nel tempo, come è utile  per la sopravvivenza di un progenie a lungo non autosufficiente come quella umana: Linda Miesler dell’Università di Zurigo ha verificato che  l’attenzione verso i segnali infantili non decresce dopo ripetute esposizioni, cosa che invece accade con tutti gli altri oggetti caratterizzati da un design semplice. Lezioni messe a frutto da Ctnthia Breazeal del Mit, madrina dei robot affettivi; il suo Jibo traccia il solco per i robot maggiordomi del futuro, che non riprodurranno le fattezze fisiche degli adulti. La scienza ha capito che ci inquieta molto di più un androide realistico di un robot che sembra uscito da un cartone animato. In certi ambiti, dove si rischia l’incolumità, è invece utilissimo che i robot, come le auto senza pilota, ispirino fiducia e richiamino l’attenzione. Ecco il motivo dei fari simili a occhi e del “naso” in rilievo della Google Cat.
Giuliano Aluffi – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 5 agosto 2016 -

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