In Uganda è febbre da scacchi, Una
vera mania che in breve tempo ha trasformato il gioco nel più popolare del
Paese. Tutto merito di una bambina prodigio e di un uomo che scopre il suo
talento, togliendola dalla povertà e facendola conoscere al mondo. Teatro di
questa favola moderna è Katwe, baraccopoli della capitale Kampala, dove Phiona
Mutesi è nata , probabilmente nel 1993, poiché la sua data di nascita non la
conosce neppure lei. Nel 2005 comincia a frequentare l’Accademia degli scacchi,
fondata nella baraccopoli dal missionario Robert Katende (34 anni) insieme alla
ong cristiana Sports Outreach Institute . Va lì perché sua madre, rimasta
vedova dopo la morte del padre per Aids, ha dovuto toglierla dalla scuola e
lei, per non pesare a casa, cerca cibo gratis. Tra un pasto e l’altro Robert le
mostra la saletta accanto alla mensa dove ragazzi e ragazze si appassionano
attorno alla scacchiera. E’ amore a prima vista. in pochi anni Phiona diventa
campionessa, fino a rappresentare nel 2010 l’Uganda alle Olimpiadi degli
scacchi. Una storia che sembra davvero una favola e non stupisce che la Walt
Disney abbia deciso di farne un film. La pellicola si intitola Queen of Katwe
(come il libro da cui è tratta), è in uscita a settembre negli Stati Uniti e
tra i protagonisti c’è l’attrice premio Oscar Luputa Nyong’o. Sulle orme di
Phiona, gli scacchi sono via via diventati sempre più popolari in Uganda, e
continuano a diffondersi. Ogni bambino povero e solo ora ha un motivo per
sognare e sperare. Robert e la sua associazione fanno la loro parte. “Cerco di
portare speranza” dice a chi gli chiede perché lo fa e perché proprio questo
gioco. “Ogni partita è un esercizio per il cervello. Ci vuole strategia e determinazione, proprio come nella vita!”.
E mentre Phiona continua a mietere successi, il suo progetto si è diffuso in
tutto il Paese, con sedi dell’associazione in quattro baraccopoli di Kampala ma
anche a Gulu, nel nord, da dove lo stesso Robert fu costretto a scappare alla
fine degli anni Ottanta per sfuggire alle atrocità commesse dai guerriglieri
dell’Esercito di Resistenza del Signore. “Siamo riusciti a trasformare un gioco
“dei bianchi” e soprattutto maschile in uno accessibile a tutti, dove anche le
ragazze possono eccellere, proprio come Phiona” dice. Ovvio, la Federazione
scacchi ugandese non può che ringraziare Robert per la popolarità da record che
è arrivata all’improvviso: dopo le vittorie di Phiona, quest’anno i club
registrati sono passati da 12 a 28. Ragazzini di ogni età, non perdono
occasione per giocare un po’ ovunque in tutto il Paese. Gli Iscritti ai
campionati juniors sono balzati da 150 a
oltre 700 e nel ranking africano l?Uganda è ottavo, secondo dietro al Kenya in
quello della regione orientale.
Simona Verrazzo – Esteri – Il Venerdì di Repubblica – 26
agosto 2016 -
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