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giovedì 18 agosto 2016

Lo Sapevate Che:L'Audace colpo dei fuochi d'artificio: non fare rumore...



Nel mondo dei fuochi d’artificio è in corso una rivoluzione, forse la più grande da che questa antica arte fu inventata, si pensa attorno all’anno Mille, nella fiorentissima Cina della dinastia Song. Addio al crescendo, addio alla gazzarra: il futuro ci riserva fuochi d’artificio silenziosi. Nn è un ossimoro, ma un gesto di civiltà condiviso da sempre più aziende e amministrazioni comunali. In Inghilterra sono ormai la regola nelle zone residenziali, o limitrofe ad allevamenti di bestiame e fauna selvatica. In Itali (dove ci sono artigiani tra i migliori del settore) una recente  raccolta di firme promossa dai cittadini di Sanremo li invoca per le celebrazioni di Ferragosto mentre moltissimi comuni (vedi Aosta, Genova, Torino, Messina) hanno già bandito per legge quelli canonici. Dalla tecnologia sta emergendo una nuova pirotecnica: più etica, più colorata (nei fuochi silenziosi, meno esplosivi, gli effetti cromatici si disgregano più lentamente e in qualche modo più intima (questi fuochi raggiungono altezze molt inferiori rispetto a quelli canonici). In una formula: a basso impatto ambientale ma ad alto impatto emozionale. Scienziati e animalisti sono all’origine di questa rivoluzione. Innumerevoli studi hanno richiamato l’attenzione sul fatto che i “botti” possono compromettere l’udito e l’equilibrio psichico di soggetti particolarmente esposti, come bambini, anziani, reduci  di guerra e portatori di iperacusia (l’ipersensibilità ai rumori). La World Health Organization ha fissato il limite di sopportazione del rumore a 120 decibel: i fuochi d’artificio possono superare i 170 e comunque non sono quasi mai al di sotto dei 150. Un grave problema per gli animali domestici e selvatici ( il cui udito è infinitamente più sensibile del nostro), a cui procurano traumi, fobie e persino la morte come conseguenza di reazioni inconsulte. La geoecologista Judy Shamoun Baranes (Università di Amsterdam) ha, per esempio, mostrato che i fuochi d’artificio possono scatenare comportamenti anomali e autolesionisti negli uccelli, com’è accaduto in una cittadina dell’Arkansas, dove oltre 5 mila merli si sono abbattuti dal cielo dopo le celebrazioni di Capodanno cercando riparo nei camini e nelle case. Le cronache veterinarie e gli studi di etologia pullulano di casi simili. E’ tempo, per la pirotecnica, di adeguarsi all’etica ambientalista.
Giulia Villoresi – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 12 agosto 2016 -

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