Le lingue non sono mai
come sembrano, ma come si presentano e vengono capite. L’europeo parlato non si
è ancora stabilito
con quale accento funzioni, quando bisogna muovere la glottide e quando tirare
in dentro la lingua e muovere le guance. Basta un piccolo fremito in più nella
frase e in un bar di Bruxelles ti danno una spremuta di limone al posto di un
campari. Oppure ti indicano dov’è il bagno. Un mese fa il Parlamento stava per
approvare una spedizione in Antartide, poi diventata un aiuto economico alla
Birmania. E non strizzate mai un occhio se c’è qualcuno vicino, un diplomatico
potrebbe prenderlo per la richiesta di un medico, un altro per una
dichiarazione di guerra. E’ faticoso, lo sappiamo, ma bisogna trattenersi.
L’Europa d’altronde non si fa in un giorno, nemmeno in un mese, nemmeno in un
anno…. (continuare a piacere)
Massimo Bucchi – Sottovuoto –Il Venerdì di Repubblica – 19
agosto – 2016 -
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