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mercoledì 10 agosto 2016

Lo Sapevate Che: La prima Guerra Mondiale 3.200 anni fa...



Tremiladuencento anni fa misteriosi popoli provenienti dall’Asia minore avrebbero distrutto le principali città stato del bacino mediterraneo. Un inferno di cui si sa ancora pochissimo e che viene definito la Prima guerra mondiale dell’Età del Bronzo. Certo è che intorno al 1200 a.C.i palazzi di Creta  bruciarono, Micene fu distrutta, Troia fatta a pezzi, le città portuali della Palestina soggiogate. Poi, nel 1.180 a.C., popoli guerrieri risalirono il Delta del Nilo per attaccare il regno di Ramsete III, che a fatica li respinse. Andreas Schachner, esperto dell’Istituto tedesco di archeologia di Istanbul, centro d’eccellenza di studi del Medio Oriente, ha appena finito di esaminare un rilievo troato su una parete di un tempio di Medinet Habu, a Luxor, in Egitto, che sembra contenere indicazioni importanti su quegli eventi tra storia e mito. “Quel rilievo racconta di invasori stranieri pieni di armi, muniti di elmi di metallo, a bordo di navi corazzate, stanziati nell’Anatolia centrale. E anche papiri trovati di recente nell’area del Delta del Nilo testimoniano di misteriosi invasori venuti da Nord”. Chi erano questi invasori? Il geoarcheologo Eberhard Zangger, presidente della Fondazione scientifica di Zurigo Luwian Studies, il centro di ricerca dove lavorano i massimi esperti al mondo di Età del Bronzo, elenca una dozzina di strani nomi di tribù trovati su quei papiri: Danuna, Peleset, Shekelesch…”La storiografia e archeologia eurocentriche del XIX e XX secolo hanno ignorato un’intera area  culturale dell’Asia minore, quella nell’Anatolia occidentale, nella convinzione che la civiltà si fermasse all’Egeo, con l’unica eccezione di egizi e ittiti. Ma negli ultimi anni abbiamo invece accertato l’esistenza  di duecento floride città, solo in Anatolia occidentale”. L’Istituto archeologico tedesco di Hattusa in Turchia, sta lavorando con Luwian di Zurigo al restauro e interpretazione di 33 mila tavolette trovate in siti turchi, che parlano di città come Lukka, Kizzuwatna, Hapalla, Pitasa, Tarhuntassa o Arzawa: i loro abitanti, quelli che avrebbero scatenato la guerra mondiale, sarebbero stati vassalli degli ittici, il popolo indoeuropeo che abitava la parte centrale dell’Asia Minore, l’attuale Turchia orientale. “L’atteggiamento aggressivo degli ittiti, soprattutto sotto il re Tudhaliya IV, che nel 1220 a.C. occupò Cipro rendendone schiavi gli abitanti, , scatenò nei popoli anatolici la voglia di rivolta. Almeno 40 delle loro città si unirono in un’alleanza che entrò in azione dal 1200 a.C., anno di una tremenda carestia. Ittiti e egiziani scambiavano merci tra loro lasciando alla fame questi popoli che risposero con la guerra.  La prima città che distrussero fu proprio Hattusa, la capitale ittita, poi andarono ad ovest, verso la Grecia” dice Schachner. E Zangger è sicuro: “Sotto la Turchia occidentale ci aspettano i tesori di una civiltà scomparsa”.
Simone Porrovecchio –Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 2 Agosto 2016

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