Etichette

martedì 12 luglio 2016

Lo SapevateChe: Un'occasione da non sprecare...



Il Referendum britannico cambia la geopolitica europea. Tre le conseguenze principali. In primo luogo, dopo il Brexit l’Ue sarà ancora più tedesca. Secondo, l’Italia ne è già diventata di fatto il numero tre, al posto del Regno Unito e dopo Germania e Francia. Infine ma non per importanza, in tutto il continente prendono slancio e coraggio movimenti secessionisti e partiti anti-europei di estrema destra, alcuni a forti tinte xenofobe. Vediamo per punti. Anzitutto, quando il distacco verrà consumato – certo non molto presto, viste le incertezze britanniche e i tentativi di invertire l’esito del voto – l’Unione Europea sarà amputata del 12,5% della sua popolazione e del 14,8% della sua economia, oltre che del principale centro finanziario al mondo (almeno per ora): la City di Londra. Già questo fatto sposta i pesi e i contrappesi in seno alla famiglia comunitaria, rafforzandone il paese oggi dominante: La Bundesrepublik. Quale uso farà Angela rientri l’ Merkel di tale più robusto primato? Vorrà conservare un profilo basso, anche in vista delle prossime elezioni politiche, previste per il 2017, o invece seguirà la tentazione di alcuni leader tedeschi, favorevoli a costituire finalmente L’Euronucleo, ovvero formalizzare l’Europa tedesca centrata su Berlino, nella quale non è scritto che rientri l’Italia? (..). Per Quanto Riguarda l’Italia, non c’è dubbio che il voto britannico offra a Renzi un’occasione di protagonismo, esplicitata nel primo vertice post-referendario tenuto a Berlino insieme a Hollande e Merkel, sanzione della nostra promozione a “terzo grande”. Allo stesso tempo, l’allentamento del vincolo anglo-americano dà risalto alla nostra posizione  nella Nato, dove Washington è a caccia di alleati affidabili. Occasioni entrambe da non sprecare, perché difficilmente ricapiteranno. Ma abbiamo una strategia e la capacità di perseguirla, nelle turbolenze della politica nostrana? Il Terzo Mutamento è il più visibile e immediato. Dopo l’esempio britannico, referendum sull’appartenenza o meno all’Unione Europea potrebbero tenersi il prossimo anno in Danimarca e Olanda. I quattro paesidi Viségrad – Ungheria, Polonia, Cechia e Slovacchia – non vogliono andarsene perché godono ancora di importanti sovvenzioni comunitarie, ma il loro scetticismo sul senso dell’Unione Europea è sempre più esibito. Si sta coagulando all’interno dell’Ue una galassia euroscettica, anzi eurofoba, destinata ad alimentarsi quest’estate con i prossimi flussi migratori. Persino in Francia si discetta di un possibile plebiscito pro o contro l’Ue, cavalcato dal Front National di Marine Le Pen. Infine, non dimentichiamo la dimensione interna al Regno Unito: la secessione scozzese e la riunificazione irlandese sono probabilità concrete. Il Senso Generale Del Voto è la sfiducia popolare nei confronti delle élite. Le quali tendono a reagire lamentando l’ignoranza del “popolo bue”. E architettando machiavellici progetti di rovesciamento del risultato britannico, magari con un altro referendum. Ma siamo così sicuri che in tal caso vincerebbe il Remain?
Lucio Caracciolo – L’Espresso – 7 luglio 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento