Sono le 11 di mattina quando quel piccolo
aggeggio dalla forma squadrata - allora simile più a un forno elettrico -
inizia a trasmettere immagini in bianco e nero. A battezzare il nuovo
elettrodomestico (il cui costo è cinque volte superiore al salario medio di un
operaio) è il finale del "Guglielmo Tell" di
Gioacchino Rossini. Quando la musica sfuma arriva la voce del primo volto
femminile della storia della TV italiana, che elenca i programmi della
giornata.
Si tratta di un palinsesto scarso che apre con
la telecronaca dell'inaugurazione delle sedi RAI di Milano, Roma e Torino, cui
segue la rubrica Arrivi e partenze condotta dal giovane
italoamericano Mike Bongiorno. Pomeriggio all'insegna dello sport,
con trotto e calcio, e del cinema con la pellicola Le miserie del
signor Travet (nel cast figurano Gino Cervi e Alberto Sordi) di Mario
Soldati.
Alle 20,45 va in onda il primo
telegiornale regolare, dopo quello sperimentale trasmesso il 10 settembre
del 1952. Si chiude con il teatro: viene trasmessa in diretta L'osteria
della posta di Carlo Goldoni, portata in scena da Isa Barzizza e
Leonardo Cortese. Il sipario cala alle 23 e sullo schermo domina il primo
monoscopio RAI.
Tre mesi dopo, la vecchia denominazione Radio
Audizioni Italiane S.p.A. (subentrata nel 1944 all'EIAR di derivazione
fascista) lascia il posto alla nuova Radio Televisione Italiana. Di
qui è un crescendo dell'offerta televisiva che, oltre a portare sullo schermo
il Festival di Sanremo, si amplia nel novembre del 1955 con il
primo sceneggiato, Piccole Donne, e il celebre quiz "Lascia
o raddoppia?", che consacra Bongiorno come presentatore dei giochi a
quiz.
In parallelo, si allarga la platea dei
contribuenti del canone che nel dicembre 1958 raggiunge il milionesimo
abbonato, traguardo festeggiato dalla RAI con una trasmissione speciale.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/56006
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