Nato a Pisa e morto a Firenze nel gennaio del 1642, lasciò gli studi di medicina per la matematica di cui divenne docente all'Università di Pisa. Nel 1586, partendo dagli studi di Archimede, scoprì la "bilancetta" per determinare il peso specifico dei corpi ed iniziò ad appassionarsi al moto dei corpi in caduta.
In campo astronomico, studiò la teoria
copernicana del moto planetario, apportando significative modifiche al telescopio e
pubblicò le prime due leggi del moto planetario. Osservò la luna e scoprì i
quattro satelliti di Giove. In generale, attraverso il metodo
scientifico sperimentale (chiamato anche metodo galileiano)
rivoluzionò il modo di indagare il reale, fondandolo non più sull'osservazione
diretta della natura, ma sull'uso di strumenti scientifici.
Convinto sostenitore dell'indipendenza della
scienza dalla fede, la sua sconfessione della teoria tolemaica, messa a
confronto con quella copernicana nel Dialogo sui due Massimi Sistemi
del Mondo, lo fece entrare nel mirino dell'Inquisizione, di fronte alla
quale, accusato di eresia, fu umiliato e costretto ad abiurare le sue teorie. A
tre secoli e mezzo dalla morte, la Chiesa riconobbe come ingiusta quella
condanna.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/249001
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