L’Italia Ha Un Problema
serio. Molti, dirà
chi mi legge, e citarne uno – uno solo! – significa essere un inguaribile
ottimista. Eppure il mio tentativo, non è ottimismo, ma piuttosto un tentativo,
estremo di isolare il problema più grave di tutti,quello che tutto inquina e
tutto pregiudica. Ciò che impedisce all’Italia di essere quel Paese
progressista e incline al cambiamento che la sua tradizione umanistica e
scientifica gli imporrebbe di essere. Il problema del nostro Paese è
l’ignoranza che non coincide con un percorso di studi più o meno articolato, ma
proprio con la mancanza di volontà di approfondire temi che non si conoscono ma
che pure sono di attualità politica e riguardano le vite di un numero sempre crescente
di individui. Quante volte avrete sentito dire: “ Non ne so abbastanza di
maternità surrogata, ma sono contrario”; “Non so esattamente cosa sia la
fecondazione eterologa, ma credo che se la natura o Dio non vogliono, sia
sbagliato accanirsi per avere un figlio” ; “Non conosco il mercato delle
droghe, ma sono contrario alla legalizzazione perché dovremmo combattere il
consumo e non incentivarlo” ; “Se i gay vogliono stare insieme non ho niente da
obiettare, ma perché debbano sposarsi o adottare questo non lo capisco”. In
queste affermazioni è facile scorgere la mancanza di consapevolezza da parte di
chi parla e allo stesso tempo, la volontà di inserirsi in un discorso senza
avere coordinate. Dove è ovvio che le coordinate non possono essere date dall’orientamento
religioso, che è un percorso profondamente personale e che non si può
immaginare di imporre a nessuno. Grave che lo faccia chi ci sta accanto, ancora
più grave che lo faccia la politica che è chiamata a rappresentarci, a prendere
decisioni in nostra vece,a orientare il percorso del nostro Paese. Triste
sentire le Lorenzin, i Gasparri, o Giovanardi, i Lup parlare di ciò che non
conoscono, e tristissimo non sentire il Presidente del Consiglio dire la sua su
argomenti sensibili su cui pure dovrebbe avere un’opinione. Favorevole o
contrario, che la sua idea sia semplice o articolata, è dovere del Presidente
del Consiglio esprimersi. E
Allora L’Invito è, nel mese che manca alla prossima discussione, di approfondire il tema,
informarsi e capire come in Italia, nel Paese delle tre mafie più potenti,
pericolose e temute del mondo, non avere consapevolezza e non prendere
posizione su questo tema è gravissimo. A questo proposito, potrebbe aiutare
conoscere il dramma di Fabrizi Pellegrini, pianista di 47 anni, malato di
fibromi algia o sindrome di Atlante, patologia che porta insomma, spossatezza e
dolori muscolari fortissimi. Per alleviare i sintomi della malattia, Fabrizio
Pellegrini potrebbe avere accesso all’uso della cannabis terapeutica che
proprio in Abruzzo, regione in cui è residente, dovrebbe essere a carico del
servizio sanitario regionale. Ma nonostante il fondo di 50 mila euro stanziato
per offrire questo tipo di cura chi ne avesse necessità, la legge è disattesa e
il costo mensile del servizio per Pellegrini sarebbe di 500 euro, da anticipare
per l’acquisto di sostanze provenienti dall’Olanda. Pellegrini Non Può
Permettersi questa
spesa, benché necessaria, e decide quindi di piantare della marijuana: per
questo viene arrestato. Dall’11 giugno fino al 2 agosto (quando è passato agli
arresti domiciliari) è stato detenuto nel carcere di Chieti dove le sue
condizioni sono notevolmente peggiorate. In stato di reclusione non è possibile
somministrare cannabinoidi quindi per alleviare il dolore Pellegrini ha dovuto
assumere farmaci pur avendo una allergia certificata ai cortisonici e agli
antidolorifici. (..). Il ministro della Sanità Lorenzin e il Presidente del
Consiglio Renzi potrebbero fare molto. Non saranno d’accordo sulla
legalizzazione delle droghe leggere, ma converranno con me su questo: una
politica il cui fine non è la felicità dei cittadini e nemmeno la loro
sopravvivenza, è una politica abominevole, che faccio difficoltà a pensare sia
utile e perfino a definire politica.
Roberto Saviano – L’antitaliano – L’Espresso – 7 agosto 2016
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