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domenica 14 agosto 2016

Lo Sapevate Che: Il pianista in carcere e i politici ignoranti...



L’Italia Ha Un Problema serio. Molti, dirà chi mi legge, e citarne uno – uno solo! – significa essere un inguaribile ottimista. Eppure il mio tentativo, non è ottimismo, ma piuttosto un tentativo, estremo di isolare il problema più grave di tutti,quello che tutto inquina e tutto pregiudica. Ciò che impedisce all’Italia di essere quel Paese progressista e incline al cambiamento che la sua tradizione umanistica e scientifica gli imporrebbe di essere. Il problema del nostro Paese è l’ignoranza che non coincide con un percorso di studi più o meno articolato, ma proprio con la mancanza di volontà di approfondire temi che non si conoscono ma che pure sono di attualità politica e riguardano le vite di un numero sempre crescente di individui. Quante volte avrete sentito dire: “ Non ne so abbastanza di maternità surrogata, ma sono contrario”; “Non so esattamente cosa sia la fecondazione eterologa, ma credo che se la natura o Dio non vogliono, sia sbagliato accanirsi per avere un figlio” ; “Non conosco il mercato delle droghe, ma sono contrario alla legalizzazione perché dovremmo combattere il consumo e non incentivarlo” ; “Se i gay vogliono stare insieme non ho niente da obiettare, ma perché debbano sposarsi o adottare questo non lo capisco”. In queste affermazioni è facile scorgere la mancanza di consapevolezza da parte di chi parla e allo stesso tempo, la volontà di inserirsi in un discorso senza avere coordinate. Dove è ovvio che le coordinate non possono essere date dall’orientamento religioso, che è un percorso profondamente personale e che non si può immaginare di imporre a nessuno. Grave che lo faccia chi ci sta accanto, ancora più grave che lo faccia la politica che è chiamata a rappresentarci, a prendere decisioni in nostra vece,a orientare il percorso del nostro Paese. Triste sentire le Lorenzin, i Gasparri, o Giovanardi, i Lup parlare di ciò che non conoscono, e tristissimo non sentire il Presidente del Consiglio dire la sua su argomenti sensibili su cui pure dovrebbe avere un’opinione. Favorevole o contrario, che la sua idea sia semplice o articolata, è dovere del Presidente del Consiglio esprimersi. E  Allora L’Invito è, nel mese che manca alla prossima discussione, di approfondire il tema, informarsi e capire come in Italia, nel Paese delle tre mafie più potenti, pericolose e temute del mondo, non avere consapevolezza e non prendere posizione su questo tema è gravissimo. A questo proposito, potrebbe aiutare conoscere il dramma di Fabrizi Pellegrini, pianista di 47 anni, malato di fibromi algia o sindrome di Atlante, patologia che porta insomma, spossatezza e dolori muscolari fortissimi. Per alleviare i sintomi della malattia, Fabrizio Pellegrini potrebbe avere accesso all’uso della cannabis terapeutica che proprio in Abruzzo, regione in cui è residente, dovrebbe essere a carico del servizio sanitario regionale. Ma nonostante il fondo di 50 mila euro stanziato per offrire questo tipo di cura chi ne avesse necessità, la legge è disattesa e il costo mensile del servizio per Pellegrini sarebbe di 500 euro, da anticipare per l’acquisto di sostanze provenienti dall’Olanda. Pellegrini Non Può Permettersi questa spesa, benché necessaria, e decide quindi di piantare della marijuana: per questo viene arrestato. Dall’11 giugno fino al 2 agosto (quando è passato agli arresti domiciliari) è stato detenuto nel carcere di Chieti dove le sue condizioni sono notevolmente peggiorate. In stato di reclusione non è possibile somministrare cannabinoidi quindi per alleviare il dolore Pellegrini ha dovuto assumere farmaci pur avendo una allergia certificata ai cortisonici e agli antidolorifici. (..). Il ministro della Sanità Lorenzin e il Presidente del Consiglio Renzi potrebbero fare molto. Non saranno d’accordo sulla legalizzazione delle droghe leggere, ma converranno con me su questo: una politica il cui fine non è la felicità dei cittadini e nemmeno la loro sopravvivenza, è una politica abominevole, che faccio difficoltà a pensare sia utile e perfino a definire politica.
Roberto Saviano – L’antitaliano – L’Espresso – 7 agosto 2016 -

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