Da
Liceale appassionato a stelle nazionale
Solare, volitivo,
spontaneo ma, soprattutto, determinato a lasciare il segno. Sono ormai lontani
i tempi in cui Silvio Muccino viveva all'ombra del fratello: il regista di fama
internazionale Gabriele Muccino. La grinta e l'innata stoffa gli
permettono di calarsi con profonda intensità emotiva nei ruoli più disparati,
prediligendo quelli di individui estremamente confusi.
Le sue interpretazioni, cosi istintive,
viscerali e coinvolgenti, gli consentono di scrutare intimamente l'animo dei
suoi personaggi, rendendolo uno dei giovani attori italiani maggiormente
apprezzati.
Le origini
Questo travolgente giovane nasce nella città
eterna: il padre Luigi, ora pensionato, era dirigente Rai, la madre Antonella
Cappuccio è, invece, una pittrice affermata soprattutto nei circoli
intellettuali romani. Minore di tre figli, Silvio ha una sorella - Laura - che
si occupa di casting. Diplomato al Liceo Mamiani nel quartiere di Prati nonché
iscritto alla Facoltà di Lettere presso l'Università degli Studi "La
Sapienza" (dove ha sostenuto solo qualche esame), l'attore deve molto al
fratello Gabriele che gli ha infuso l'amore per la
settima arte quando aveva appena 16 anni.
Il cinema
Nel 1999 eccolo affiancare il neo-regista
nella stesura dello script di Come te nessuno mai, fresco ritratto della new generation.
Qui l'adolescente ci offre la prima, schietta performance: un allievo
imbranato, contraddittorio ma con tanta voglia di cambiare il mondo. L'opera,
oltre all'approvazione del pubblico, riceve la candidatura al Nastro D'Argento
per il miglior soggetto.
Nel 2001, il fanciullo è attivo in ben tre
pellicole: gira il noir Un delitto impossibile, compare ne L'ultimo bacio ed è diretto da Roman Coppola (figlio del celebre Francis Ford) in CQ.
Il successo con Ricordati di me
Nei ventiquattro mesi che seguono, il fratello
lo impone a livello nazionale in Ricordati di me: da adesso in poi, per questo biondino
dai teneri occhi blu, la carriera è tutta in ascesa.
Conteso da migliaia di teen-ager in visibilio,
Muccino sfida Dario Argento in una mortale partita a poker ne Il Cartaio e parte alla volta di Santorini
in Che ne sarà di noi, road movie nostrano per il quale cura
anche la sceneggiatura, stilata a quattro mani con Giovanni Veronesi.
Successivamente, perde la testa per Jasmine Trinca in Manuale d'amore e stravolge l'esistenza di un
insopportabile Carlo Verdone ne Il mio miglior nemico (Silvio è tra gli autori dello
screenplay).
I film da regista
Questo talentuoso ragazzo è, inoltre, un
filmaker in erba: dopo aver girato il videoclip "Estate" della band
dei Negramaro, si auto-dirige nel romantico Parlami d'amore e in Un altro mondo (2010), entrambi lungometraggi
tratti da un romanzo di Carla Vangelista (il primo scritto a quattro mani con lo stesso
Muccino).
Curiosità
Musicalmente parlando, l'artista adora il
rap: 50 Cent e Jovanotti sono tra i preferiti. Diversamente da molti suoi
coetanei, a Muccino non piace il calcio ma trova interessante andare allo
stadio, per poter osservare il bizzarro comportamento dei tifosi: guardare
quella gente che acclama e si esalta è, secondo lui, "uno spettacolo
neorealista". Francesca Pellegrini
https://www.mymovies.it/persone/silvio-muccino/29337/
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