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sabato 15 aprile 2023

Lo Sapevate Che:Affondamento del Titanic: Uno spettro bianco nel buio della notte, l'impatto e l'avanzata incontenibile dell'acqua. In poche ore quello che si credeva un colosso inaffondabile si spaccò in due, inabissandosi per sempre.

 

Il Titanic, la vera storia dell’affondamento La storia, le leggende e i momenti più salienti dell'affondamento del tristemente celebre transatlantico Titanic, costruito a Belfast in Irlanda del Nord.

Il Titanic, formalmente RMS Titanic, il più grande e lussuoso transatlantico del mondo al tempo, partì per il suo viaggio inaugurale l’11 aprile 1912 da Southampton (UK) diretto a New York, affondando solo pochi giorni dopo, il 14 aprile 1912, dopo aver urtato un iceberg. L’impatto avvenne alle 23:40 e la nave affondò in 2 ore e 40 minuti (esattamente alle 2:20 del 15 aprile)  spezzandosi in due tronconi. Sulla vicenda sono stati versati fiumi di inchiostro, dato l’interesse e il fascino suscitato in numerose generazioni di lettori, registi, scienziati e storici. Il mito del Titanic iniziò persino prima che la nave affondasse: all’epoca era ritenuta la nave più sicura del mondo, i giornali ne parlavano soltanto in maniera eccellente, descrivendola in articoli ricchi di superlativi, ma subito dopo l’affondamento coloro che avevano prenotato il viaggio cambiando, poi, idea, spiegarono questo cambiamento come una premonizione che la nave fosse stregata. –

Il viaggio e lo scontro con l’iceberg

La storia del Titanic iniziò nel 1907, quando fu decisa la realizzazione di tre grandi e lussuose navi gemelle, l’Olympic, il Titanic e il Gigantic (a quest’ultimo, dopo la catastrofe del Titanic, venne cambiato il nome in Britannic). I lavori di costruzione iniziarono verso la fine del 1908 nel più grande cantiere navale di Belfast, Harland & Wolff. In circa due anni, nel maggio 1911, il Titanic fu varato e dopo dieci mesi completato: un tempo di costruzione record per l’epoca. La nave partì da Southampton (Inghilterra) l’11 aprile 1912 e nello stesso giorno fece tappa prima a Cherbourg, in Francia e poi a Cobh (co. Cork), in Irlanda, prima di lasciare l’Europa e navigare in mare aperto nell’Oceano Atlantico. Con a bordo molti emigranti irlandesi nella terza classe fiduciosi di cominciare una nuova vita in America, il Titanic lasciò Cobh quasi senza aver fatto complete “prove in mare” per la fretta che avevano gli armatori di battere la concorrenza. Il comandante Edward John Smith, infatti, aveva dato ordine di spingere le macchine al massimo nel tentativo di attraversare l’Atlantico in tempi record. Per un paio di giorni la navigazione fu regolare e, per l’epoca, molto veloce. Domenica 14 aprile 1912, la stazione radio di bordo ricevette numerose segnalazioni che riferivano la presenza di iceberg vaganti lungo la rotta, assai frequentata da navi passeggeri e da trasporto. In serata la navigazione procedeva regolare, il mare era tranquillo, mancava la luna ma la visibilità era ottima, il cielo era limpido e stellato. Alle ore 23,40 le vedette, che per la fretta di partire non erano dotate di adeguati cannocchiali, avvistarono a occhio nudo un enorme iceberg dritto di prora e lanciarono l’allarme. William Murdoch, ufficiale di guardia, ordinò l’indietro tutta e una virata ma la nave era troppo veloce – circa 22 nodi – e l’ostacolo era a poco meno di cinquecento metri di distanza. Il proposito, allora, fu quello di passare a sinistra dell’iceberg, sfiorandolo con il fianco destro; invece, si ottenne il tragico risultato:  il Titanic cozzò contro la massa di ghiaccio che ne squarciò il fianco per una novantina di metri su una lunghezza complessiva di circa 270 metri. Il Titanic aveva 16 compartimenti stagni e sarebbe stato in grado di navigare con quattro compartimenti allagati ma l’iceberg squarciò la carena interessando sei compartimenti, fatto non previsto dai progettisti. Alle ore 00,15 del 15 aprile 1912, venne lanciato l’SOS (recente innovazione per l’epoca) ricevuto da molte navi, la più vicina delle quali, il Carphatia, era a quattro ore di navigazione.

L’affondamento del Titanic

A questo punto iniziò la raccapricciante agonia della nave: il Titanic iniziò ad imbarcare acqua nei compartimenti di prua inclinandosi in avanti e sollevando la poppa. La nave si inclinò sempre di più e la tremenda pressione esercitata fece sì che, dopo essersi spente le luci, lo scafo si spezzasse in due tronconi: la parte di prua, più pesante, affondò subito e poco dopo toccò alla parte di poppa, che prima tornò al suo posto, poi si innalzò verticalmente per inabissarsi, infine, nelle buie acque. Le persone che affondarono con la nave e quelle che furono trascinate dal suo risucchio si suppone siano morte quasi subito, mentre le altre che, indossando i giubbotti di salvataggio, riuscirono a restare a galla morirono di ipotermia dato che la temperatura dell’acqua si aggirava tra gli 0° e i 2° C. Il Carpathia arrivò sul luogo del disastro alle 4,00 e trovò una tragica calma piatta, le scialuppe con i superstiti e il mare disseminato di corpi che galleggiavano. Nel naufragio persero la vita 1518 passeggeri dei 2223 imbarcati, solo 705 persone riuscirono a salvarsi (alcuni dei quali morirono però subito dopo esser stati salvati dal Carpathia) ma i macchinisti morirono tutti. La prima notizia dell’affondamento uscì sui quotidiani di Belfast il 16 aprile 1912. La città, “madrina” dell’enorme transatlantico, pianse a lungo la perdita dei suoi cittadini e tuttora è affezionata alla tragica vicenda. Nei cortili della Belfast City Hall si trova una statua che ricorda i defunti del Titanic e esistono numerose associazioni “Titanic” con molti membri che hanno legami personali o familiari con le vittime o con i sopravvissuti all’affondamento. Il cantiere navale esiste ancora a Belfast e pochi anni fa sono state rilasciate per la vendita delle copie del progetto di costruzione del Titanic. Storie e leggende sui passeggeri del Titanic I passeggeri inizialmente pensavano di trattasse di uno scherzo: coloro che avevano indossato il salvagente venivano preso in giro, alcuni esibivano blocchetti di ghiaccio come souvenir, il tutto mentre l’orchestra continuava a suonare. Una delle storie più famose e romantiche che circondano il Titanic riguarda proprio l’orchestra. Si dice che, mentre la nave s’inabissava, gli otto musicisti continuarono a suonare fino alla fine sul ponte anteriore. L’ultima canzone suonata, secondo la maggior parte delle testimonianze, fu l’inno cristiano “Nearer, My God, To Thee” (Più vicino a te, mio Dio). Nonostante sembri una trovata cinematografica, si tratta di realtà. Archibald Gracie, uno dei superstiti, raccontò che alcuni suoi conoscenti una volta resisi conto che non c’erano più speranze, si misero a giocare a carte indifferenti a quel che accadeva. Prima di ritirarsi, sembra che il capitano (che morì nel naufragio) avesse invitato i passeggeri ad esser galantuomini («Be English!», siate inglesi), diramando poi l’ordine «Save yourselves, if you can!» (si salvi chi può) liberando l’equipaggio dal suo lavoro. Ida Straus, nonostante stessero dando la precedenza a donne e bambini, rifiutò di salire sull’ultimo posto dell’ultima scialuppa per restare accanto al marito, Isidor Straus. Anche di Benjamin Guggenheim si ha una testimonianza curiosa: pare che l’uomo rifiutò il salvagente indossando invece un abito da sera insieme al suo segretario pronunciando le parole «Ci siamo messi gli abiti migliori e affonderemo come gentiluomini.». Il direttore del ristorante, monsieur Gatti, se ne stette in disparte in mantello e tuba, mentre il milionario J.J. Astor, che si era visto rifiutare da Lightoller un posto nella scialuppa n. 4 accanto alla moglie, rimase sul ponte lance fino alla morte. Masabumi Hosono, unico passeggero giapponese a bordo del Titanic, riuscì a salvarsi lanciandosi in mare su una scialuppa ancora libera, nonostante l’indicazione del capitano di dare la precedenza a donne e bambini. Il fatto segnò profondamente la vita di Hosono in Giappone, dove l’opinione pubblica lo additò come un traditore dell’onore nipponico, e pregiudicò la sua carriera lavorativa. Tra i superstiti vi fu anche un italiano: Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi, passeggero italiano di seconda classe. Pare che si gettò in mare, dove, aggrappatosi ad un pezzo di ghiaccio, riuscì a rimanere a fior d’acqua finché fu avvistato e salvato da una scialuppa. Portaluppi perse tutto quello che aveva, ma riuscì a salvare il menù della cena. Poco dopo le 2:00 il colonnello Gracie riferì che in quel momento una folla immensa proveniente dai piani inferiori emerse coprendo tutto il ponte lance: si trattava dei passeggeri di terza classe rimasti fino ad allora sottocoperta. –

La nave “più sicura del mondo”

Oggi la dinamica dell’affondamento appare chiara anche se non sono mancate ipotesi di ogni genere, comprese quelle più fantasiose. La nave “più sicura del mondo”, in realtà, non aveva sufficienti scialuppe di salvataggio, non aveva adeguati compartimenti stagni e il personale non era addestrato per gestire l’emergenza. Il Titanic era dotato infatti di molti salvagenti individuali (3560 ) ma di sole 16 lance (più 4 pieghevoli) per una capacità totale di 1.178 posti a fronte dei 2.223 passeggeri imbarcati, insufficienti  quindi per i passeggeri e l’equipaggio. Mancava, perfino, un sistema di altoparlanti interni e segnalazioni d’allarme per avvisare i passeggeri in caso di pericolo. Oggi sembra inaudito, ma all’epoca, era sufficiente che una nave avesse scialuppe di salvataggio solo per un terzo dei passeggeri. Nel Titanic, inoltre, molte scialuppe non furono inserite perché “avrebbero rovinato l’aspetto” della nave, visto che i costruttori e gli armatori erano convinti che non sarebbero mai servite. Il Titanic, infatti, era considerato uno dei risultati eccellenti del positivismo tecnico di matrice ottocentesca: era esageratamente grande, lussuoso, c’erano saloni arredati imitando antiche dimore patrizie, colonne dorate, pannelli in legno pregiato e inserti di madreperla. Non mancava una piscina coperta, la palestra, il bagno turco, saloni di svago, bar, salotti… ovviamente solo per i passeggeri di prima classe. Il film sul Titanic Titanic è un film colossal storico/drammatico del 1997, prodotto, scritto e diretto da James Cameron e interpretato da Leonardo DiCaprio (Jake) e Kate Winslet (Rose). Ad oggi detiene ancora il record di vittorie ai Premi Oscar (11), a parimerito con Ben-Hur e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re. Con un budget di 200 milioni di dollari per la realizzazione e di 85 per la promozione, Titanic fù il film più costoso mai realizzato fino ad allora. Le riprese, iniziare nel Settembre del 1996 durarono solo 6 mesi sottoponendo gli attori e tutta lo staff a lunghe sedute di lavoro. Il film, della durata di 3 ore e 15 minuti ha goduto anche di una colonna sonora di enorme successo, tanto che la canzone My Heart Will Go On cantata da Céline Dion è diventata uno dei singoli più venduti di tutti i tempi. La storia del Titanic nel film Nell’aprile del 1912 Rose DeWitt Bukater s’imbarca sul Titanic, insieme a sua madre e al promesso sposo, e già dalle prime scene si intuisce quanto sia insoddisfatta del suo rapporto amoroso. Sulla stessa nave, ma in terza classe, viaggia l’irlandese Jack Dawson, che ha vinto il biglietto per andare l’America a poker pochi minuti prima della partenza. I due si incontrano a poppa e d è amore a prima vista. Il film racconta quindi le ultime ore del Titanic prima dello schianto contro un iceberg, romanzando chiaramente la realtà dei fatti senza aver alcuna pretesa di documentario storico. - https://www.irlandando.it/cultura/storia/il-titanic/

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