Nato a Barcellona e morto a Palma di Maiorca nel
dicembre del 1983, Joan Miró i Ferrà rimase sempre legato alla città natale e
alla Catalogna in generale, molto presente con la propria
gente e tradizioni nelle opere del pittore e scultore spagnolo. Il suo
personalissimo stile cominciò a delinearsi durante i primi contatti con il
"fauvismo" e le frequentazioni dei circoli artistici di Montparnasse,
a Parigi, dove conobbe tra gli altri Picasso.
L'influenza del movimento dadaista ma ancor di
più della poesia surrealista portò l'arte di Miró verso l'astrazione, riducendo
la realtà all'essenziale attraverso il largo ricorso a simboli e
ghirigori. «Assassinare l'arte convenzionale» fu la sua
"mission" dichiarata, che lo fece salire alla ribalta negli anni
Trenta, fino alla celebrità degli anni Cinquanta quando conquistò il premio per
la grafica alla Biennale di Venezia (1954) e il Premio Internazionale
Guggenheim (1958).
Oltre che per i dipinti, sparsi per i maggiori
musei del mondo, è famoso per l'attività di ceramista (suoi il
Muro della Luna e il Muro del Sole della sede parigina dell'UNESCO) e le
numerose sculture di terracotta e bronzo, tra cui la celebre Dona i
ocell (Donna e uccello) che svetta con 22 metri di altezza nel parco
"Joan Miró" di Barcellona.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/622002
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