Il cammino che porta alla nascita della MGM parte
dalle attività imprenditoriali del magnate Marcus Loew, che nel
1905 dà vita alla Loew's Inc., attraverso cui gestisce una catena
di sale cinematografiche. Con l'obiettivo di aumentare ed aggiornare il
materiale da riprodurre nelle sale, nel 1919 passa alla produzione mettendo le
mani sulla Metro Pictures Corporation, che in quel periodo annovera star
internazionali del calibro di Rodolfo Valentino.
Cinque anni più tardi, sotto la supervisione di
Schenck (assistente di Loew), avviene la fusione con la Goldwyn
Pictures Corporation e la Louis B. Mayer Productions, da
cui nasce la casa di cineproduzione Metro Goldwyn Mayer. E' il 16
aprile del 1924. Come logo ufficiale, il responsabile grafico della
MGM, Howard Dietz, disegna un fiocco di pellicola cinematografica con un leone
nel riquadro e sopra di lui la locuzione latina «Ars Gratia Artis» ("l'arte
per l'arte").
Ispirata allo stemma della squadra di atletica
della Columbia University, l'immagine leonina comincia a diventare
un elemento identitario della società a partire dal 1928, con l'introduzione
del sonoro che permette di ascoltare il ruggito dell'animale addestrato per
emetterlo al segnale del ciak. In questi anni la MGM fa il salto di qualità,
grazie soprattutto all'abile gestione del produttore Irving Thalberg. La sua
strategia è di legare alla compagnia il gotha degli attori in circolazione,
da Clark Gable a Spencer Tracy, da Greta Garbo a Judy
Garland.
I film record di incassi cominciano ad arrivare
nella seconda metà degli anni Trenta, a partire da La tragedia del
Bounty (1935) per chiudere in bellezza con gli insuperabili Via
col vento e Il mago di Oz (entrambi del 1939). Da qui
fino agli anni Cinquanta la MGM vive la sua stagione d'oro, sia come introiti
che in quanto a prestigio, divenendo il più importante studio hollywoodiano.
Se gli anni Quaranta segnano l'avvento delle
popolari serie animate, come Tom & Jerry, il decennio
successivo si apre con una serie di musical, destinati a fare scuola nel
genere, avvalendosi di compositori della statura di George Gershwin. Titoli
come Cantando sotto la pioggia (1952) e Spettacolo di
varietà (1953), portano alla ribalta artisti versatili come Gene Kelly
e Fred Astaire.
Dagli anni Sessanta in poi, nonostante l'uscita
di pellicole epocali come Il dottor Zivago (1965) e 2001:
Odissea nello spazio (1968), comincia un lento declino che
la vede passare da una proprietà all'altra, tra cui una cordata di imprenditori
italiani (capitanata dai finanzieri Giancarlo Parretti e Florio Fiorini)
subentrati all'inizio degli anni Novanta. Nell'aprile 2005 la MGM entra
nell'orbita della multinazionale giapponese dell'elettronica Sony,
trasformandosi in MGM Holdings.
Nel logo attuale compare Leo, la
mascotte più longeva della compagnia, in uso dal 1957. I successi più recenti sono
legati alla trilogia de Lo Hobbit (2012-2014), tratta
dall'omonimo romanzo fantasy di Tolkien e antefatto del più noto capolavoro
fantasy "Il Signore degli Anelli".
http://www.mondi.it/almanacco/voce/593004
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