Lo scenario è quello dell'America post Prima
guerra mondiale, i cosiddetti "anni ruggenti" caratterizzati da
grande prosperità economica e da una nuova ventata di modernità nelle
tecnologie (auto, cinema e radio) e nelle arti (in particolare la musica, per
cui si parla di età del jazz). In questo clima si consuma la
parabola di Jay Gatsby, perfetta incarnazione dell'arrampicatore
sociale che, con mezzi leciti e non, costruisce un'immensa fortuna.
Il tutto con un unico scopo: riconquistare
l'amore dell'amata Daisy, unitasi in matrimonio a un altro uomo. L'illusione di
riportare in vita il proprio passato è il tema principale del romanzo, come
l'autore stesso sembra confermare nella riflessione finale. Un'illusione che
condanna Gatsby alla solitudine e all'incomunicabilità rispetto a un universo
umano, quello delle sue feste mondane, che con la sua decadenza morale
rappresenta per Fitzgerald lo specchio della società americana degli
anni Venti.
Edito per la prima volta in Italia nel 1936, il
libro ha ispirato diverse versioni cinematografiche, di cui restano celebri
quelle del 1974 (con protagonisti Robert Redford e Mia Farrow) e del 2013
(premiata con due Oscar per la sceneggiatura e i costumi) con Leonardo
Di Caprio.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/5548001
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