“Penso
che Stan Laurel e Oliver Hardy siano veramente riusciti a rinnovare quello che
era lo standard del tempo nel fare comicità. Loro hanno inventato una tecnica
di comunicazione nell'ambito della comicità che era veramente inedita per
quell'epoca, e che forse, è modernissima ancora oggi; anche perché nessuno
potrebbe mai pensare di ripetere le cose che hanno fatto loro. Questo mentre
nell'ambito dei canoni della comicità del tempo, tutti i maestri insegnavano
che la comicità è fatta di ritmi più che di pause. Loro invece hanno dimostrato
che una volta data una situazione, lavorando solo di mimica, solo di
espressione e di intenzione, si può far ridere la gente senza fare
apparentemente nulla.” Lello Arena
Lello Arena, il cui vero nome è Raffaele
Arena, nasce il 1° novembre del 1953 a Napoli, figlio di due impiegati alla
manifattura tabacchi. A dodici anni, insieme con la famiglia si trasferisce dal
capoluogo campano a San Giorgio a Cremano, in provincia, ad appena dieci
chilometri di distanza, anche se non è per nulla contento di questo
spostamento.
Inizia a giocare a rugby ma abbandona
ben presto i sogni di gloria agonistica, dedicandosi invece al teatro insieme
con Massimo Troisi, suo giovane amico conosciuto ad appena tredici anni
in occasione di uno spettacolo nel teatro parrocchiale della Chiesa di
Sant'Anna.
Con Troisi e un altro ragazzo, Enzo
Decaro, forma un trio comico, i Saraceni, che ben presto cambia
nome ne La smorfia. Grazie a un forfait improvviso di Leopoldo
Mastelloni, il gruppo debutta al Teatro San Carluccio di Napoli per poi arrivare
a La Chanson, un cabaret romano.
Protagonisti di "Cordialmente
insieme", una trasmissione radiofonica, i tre vengono notati da Giancarlo
Magalli ed Enzo Trapani, che li fa
debuttare nel programma tv "Non stop". Gli sketch messi in scena
da Lello Arena e dai suoi due compagni propongono caricature e
parodie di molteplici tipi sociali e umani e si basano non solo sul linguaggio
verbale ma anche su quello non verbale, con una straordinaria varietà di gesti
e movimenti che supportano un'ironia che
abbraccia le tematiche più diverse, dalla religione ai rapporti umani.
Gli anni '80
Per tutti questi motivi il trio ottiene
un notevole successo, e dopo "Non stop" prende parte anche a "La
sberla" e a "Luna Park", trasmissione presentata da Pippo Baudo il sabato sera su Raiuno. La Smorfia si scioglie
all'inizio degli anni Ottanta, e Lello Arena - così come i
suoi due amici - intraprende la carriera di solista: nel 1981 viene chiamato da
Troisi a recitare in "Ricomincio da tre", un film che conquista un ottimo successo di
pubblico e viene apprezzato dalla critica, in cui veste i panni di Lello,
l'invadente amico del protagonista interpretato da Troisi.
L'anno successivo recita nel film "No
grazie, il caffè mi rende nervoso",
per la regia di Lodovico Gasparini, del quale è il protagonista assoluto
prestando il volto e la voce a un giornalista di nome Michele che comincia a
uccidere tutti i partecipanti del Primo Festival Nuova Napoli, in seguito a un
raptus.
Dopo avere preso parte al mediometraggio
"Morto Troisi, viva Troisi!", interpretando l'Angelo Custode di Massimo Troisi, è di nuovo al suo fianco in "Scusate il ritardo", nel 1983: grazie alla sua performance si vede
aggiudicare il David di Donatello come migliore attore non protagonista. Nel
1984 torna al cinema con Enrico Oldoini in "Cuori nella tormenta" e
con Mario Monicelli in "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno";
nel 1987, invece, recita per Leandro Castellani in "Il coraggio di
parlare".
L'anno successivo Arena si cimenta con
la sua prima regia cinematografica, dirigendo "Chiari di luna", di
cui cura anche la sceneggiatura.
Gli anni '90
Nel 1993 si dedica alla scrittura
pubblicando il libro "I segreti del sacro papiro del sommo Urz"; nel
1995 ritrova dietro la macchina da presa Monicelli in "Facciamo
paradiso", e conduce al fianco di Enzo Iacchetti "Striscia la notizia", di Antonio Ricci. Torna dietro il bancone del telegiornale satirico di
Canale 5 anche l'anno successivo, quando è anche protagonista - sempre con
Iacchetti - della sitcom "Quei due sopra il varano", in cui veste i
panni di un agente di spettacolo dal successo modesto che deve gestire la
carriera dell'attore Enzo.
Nel 1997 Lello Arena conduce, ancora su
Canale 5, la quinta edizione di "Scherzi a parte", al fianco di Elenoire
Casalegno e Massimo Lopez. Nel 1998 recita per i fratelli Taviani nell'episodio "I due sequestri" del
film "Tu ridi", che vede nel cast anche Antonio Albanese e Sabrina Ferilli.
Lello Arena negli anni 2000 e 2010
Nel 2003, all'età di 50 anni, diventa
padre di Leonardo e si cimenta con il doppiaggio, prestando la voce al personaggio
di Pulcinella in "Totò Sapore
e la magica storia della pizza", prima di ritrovare Paolo Taviani e Vittorio Taviani nel film tv "Luisa Sanfelice"; nel
2006, si sposa con la figlia di Vittorio, Francesca Taviani.
Nel 2008 è in "Ho ammazzato
Berlusconi", di Gianluca Rossi, mentre nel 2011 è nella fiction di Claudio
Norza "Baciati dall'amore". Due anni più tardi è a teatro con
"Miseria e nobiltà", dove interpreta Pasquale, e ha il ruolo di
Arpagone ne "L'avaro" di Claudio di Palma.
Torna al cinema nel 2014 con la commedia "La scuola più bella del mondo", diretta da Luca Miniero, al fianco di Christian De Sica, Rocco Papaleo e Angela Finocchiaro, e nel 2015 con "Maraviglioso Boccaccio", per la regia dei fratelli Taviani, al fianco di Riccardo Scamarcio, Paola Cortellesi e Kasia Smutniak. Nel 2016 si occupa della direzione artistica ed è uno degli autori di "Fatti unici", trasmissione comica in onda il martedì in seconda serata su Raidue, con protagonisti Maria Bolignano, Paolo Caiazzo, Costanza Caracciolo e Lorella Boccia
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