Vent'anni fa moriva a Trieste a 81 anni uno dei volti più familiari del cinema italiano. Iniziò a recitare negli anni Quaranta con Fabrizi e Totò, il grande successo arrivò dalla tv tra sceneggiati, pubblicità e una rubrica di ricette di cucina
Tanti film (con Zampa, Camerini,
Emmer, Germi, Steno, Monicelli), tanta televisione: dagli sceneggiati alle
ricette di cucina, e anche lo Zecchino
d'oro, che l'aveva fatta amare dai bambini. Vent'anni fa, il 10
novembre 1997, moriva a 81 anni a Trieste Ave Ninchi, signora del teatro e del
cinema; capelli raccolti sulla nuca, il sorriso che la rendeva immediatamente
familiare. "Mi hanno sempre dato fastidio i capelli davanti agli
occhi" raccontava. "Ho convinto anche mia figlia a pettinarsi
così".
Era nata ad Ancona il 14 dicembre
1914, la sua era una grande famiglia d'arte, tutta legata al teatro. Una vita
avventurosa la sua, che parte dietro una scrivania: a Pesaro da ragazza è
impiegata all'Ina. Poi la svolta, il ministero cerca qualcuno che vada a
propagandare il risparmio nelle scuole. "Per me risparmio è una parola che
ha veramente poco senso", spiegava sorridendo "comunque decisi di
provare: era sempre meglio che stare dietro una scrivania". A quindici
anni, in Balilla con autista , fa il giro delle scuole intorno a Pesaro, e
tiene le sue prime conferenze. "Sapevo che volevo fare l'attrice, l'ho
capito la prima volta che sono andata a vedere mio zio in teatro". Vince
una borsa di studio all' Accademia di Arte Drammatica a Roma: "Io e Aroldo
Tieri abbiamo fatto l'esame di ammissione insieme. Il mio stipendio era di 731
lire al mese: ne mandavo 400 a casa. Sono stati tempi duri, ma sono diventati
ricordi bellissimi".
Amica di Aldo Fabrizi e Anna Magnani, che
conosce mentre girava L'onorevole
Angelina, Ninchi debutta al cinema nel 1944 accanto a Fabrizi nel
film Circo equestre Za-bum.
Recita con Totò, Paolo Stoppa, Nino Taranto, Peppino De Filippo, Carlo Dapporto
e Alberto Sordi. È perfetta nei ruoli comici, bonaria, autoironica, ma dà prova
di grande talento anche in film drammatici: con Vivere in pace (1946) di Luigi
Zampa, si aggiudicò il Nastro d'argento. "Noi attori siamo artigiani"
spiegava "e quando otteniamo il successo non è perché la gloria ci ha
baciati o perché siamo riusciti a creare un miracolo, ma semplicemente perché
abbiamo fatto bene il nostro lavoro".
Ingaggiata nelle compagnie di Maria Melato,
Filippo Scelzo e Annibale Betrone, subito dopo il diploma, dalla fine degli
anni Quaranta diventò protagonista della scena italiana. E sulla scena conobbe
il marito, Nino Gianello, scomparso nell' 81, dal quale ebbe la figlia Marina.
L'attrice si era raccontata in Confidenzialmente
Ave, il film di Domenico Zandri dedicato alla sua lunga carriera,
tra pubblico e privato, con un collage delle sue più celebri interpretazioni al
cinema, a teatro e in tv. Era stata la televisione a portarla al successo:
attraversò la stagione dei grandi sceneggiati, dal Mulino del Po alle Anime morte. Nel '72 interpretò
l'indimenticabile domestica Niobe nella riduzione delle Sorelle Materassi di Aldo
Palazzeschi con Nora Ricci, Rina Morelli e Sarah Ferrati.
Ave Ninchi diventò popolarissima
anche grazie alla pubblicità: sorridente, l'aria rassicurante, entrava con gli
spot nelle case degli italiani. E fu la prima conduttrice di un programma di
cucina. Prima della Prova
del cuoco, di Masterchef e
dei cooking show che incollano davanti alla tv milioni di spettatori, tenne una
rubrica di ricette in cui spiegava, col sorriso e il buonsenso, come preparare
prelibatezze. A tavola alle 7 condotto
con Luigi Veronelli dal 1974 al 1976, fu il precursore di tutte le trasmissioni
culinarie. Ricette e gare in cui si sfidavano ospiti popolari, da Aldo Fabrizi
a Orietta Berti. Era una donna serena, felice della vita che aveva vissuto.
"Rimpianti? Non aver avuto un nipote e non aver mai potuto danzare Giselle
sulle punte".
https://www.repubblica.it/spettacoli/people/2017/11/10/news/ave_ninchi-180649353/
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