La storia dell’arte e della critica d’arte italiane del Novecento
è stata profondamente segnata dalla personalità di Giulio Carlo Argan. La sua
figura di intellettuale e di illustre studioso non fu mai disgiunta da quella
di servitore dello Stato fattivamente impegnato nell’azione di tutela del bene
culturale.
Giorgio
Napolitano
Giulio
Carlo Argan (Torino, 17
maggio 1909 – Roma, 12 novembre 1992) è stato un critico d’arte, politico e
docente italiano.
Negli anni venti frequenta
l’ambiente culturale gobettiano e si forma all’Università di Torino con
Lionello Venturi, ricevendone l’esempio di una critica di impostazione
crociana, ma estesa anche all’arte contemporanea.
Nel 1933 vince il concorso
per Ispettore alle Antichità e Belle Arti, prima a Torino poi a Modena, svolge
progetti di catalogazione, riordino, restauro, e infine a Roma alla Direzione
generale, sotto il ministro Bottai, elabora il progetto di un Istituto Centrale
del Restauro affidato all’amico Cesare Brandi.
Lascia l’Amministrazione
delle Belle Arti nel 1955 per andare a insegnare prima a Palermo poi a Roma
alla cattedra che era stata dei Venturi, di Toesca e di Salmi.
Tutta la sua opera del
dopoguerra, che vede un superamento delle iniziali posizioni crociane
attraverso la lettura di Gramsci da una parte e Husserl dall’altra, ruota
intorno al problema didattico, e quindi sociale, dell’arte, alla necessità di
un’educazione estetica che rispondesse alla crisi dell’arte di fronte
all’avanzare dei progressi tecnologici.
Gli anni cinquanta sono
anche il periodo delle grandi monografie: nel 1951 Walter Gropius e la Bauhaus, nel 1952 Borromini, nel 1953 Scultura di Picasso, nel 1955 Brunelleschi, Fra Angelico e Pier Luigi Nervi, nel 1957 L’architettura barocca in Italia, Botticelli e Marcel Breuer.
Primo sindaco non
democristiano della Roma repubblicana dal 1976 al 1979, Argan è stato dagli
anni settanta un esponente di prestigio della Sinistra Indipendente e senatore
dal 1983 al 1992 nella IX e X Legislatura.
Negli anni ottanta
continua l’impegno politico come senatore comunista e come instancabile
polemista su settimanali e quotidiani, con scritti sempre più brevi e sempre
più incisivi, in difesa del patrimonio artistico, della centralità dello Stato,
contro il degrado dell’università e l’avanzare di una poststoricità ben più
grave del pur detestato postmoderno.
https://artslife.com/2012/11/07/giulio-carlo-argan-intellettuale-e-storico-dellarte/
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