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martedì 13 dicembre 2016

Lo Sapevate Che: Quanto è bello e quanto è figo prendersi gioco dei razzisti...



“Ma cosa dice? Uno che fa così è da prendere a calci! E’ una provocazione ai cittadini italiani!”.sbotta Alessandra Mussolini in collegamento dalla collera. Bello Figo, rapper italiano, 24enne di Parma, origini ghanesi, web star (termine che non dovrebbe  più ingannare su una presunta ridotta portata del fenomeno), sta parlando da circa trenta secondi, forse meno. Ma viene interrotto da un’europarlamentare che vorrebbe già prenderlo a calci. Certo, la clip introduttiva non ha aiutato la Mussolini. La redazione del programma di Belpietro, che voglio immaginare perfidamente e/o segretamente divertita nel realizzare la clip almeno quanto mi sto divertendo ora io nel rivederla, seleziona il meglio, o il peggio, dipende dai punti di vista.  I classici trasmettibili in tv (quelli edulcorati di riferimenti sessuali alle “fighe bianche”) come “io non pago affitto”, “io non faccio ‘praio (operaio)”, “vogliamo wifi, anche stipendio”, “io dormo in albergo a quattro stelle”. “Matteo Renzi ha detto che è casa nostra”, “è stato Mattarella a dirci che noi possiamo venire in Italia”, ci sono tutti. Terminare il servizio con la frase  “così, anche in questo caso, l’immigrazione è diventata un business”, è l’innesco finale a beneficio del pubblico che, nel dubbio, sentendo e guardando Bello Figo in azione per la prima volta, si stesse chiedendo quanto ci faccia  quanto ci sia. Bello Figo, una delle cose più inascoltabili e al tempo so efficaci prodotte dalla musica italiana negli ultimi tempi(tanto è cacofonica la sua voce quanto devastanti i suoi tormentoni), sa perfettamente cosa sta per accadere. Sul web, dove vive e la sua fama si fa virale, viene insultato quotidianamente. Ma in tv i tempi  sono più rapidi. Che l’attacco arrivi così presto, senza la possibilità di articolare un pensiero utile a renderne l’anima, non se lo aspetta nemmeno lui- E così, quando pensavi di aver visto tutto di questa campagna referendaria, arriva Bello figo a farti stare meglio.  “Ne ho fatte circa 100 di canzoni”, riesce a dire mentre la Mussolini si perde sull’acconciatura bionda del ragazzo. Tante di quelle cento le ho già cantate ridendo, forse pure ballando. Bello Figo è il ritorno improvviso della canzone impegnata in Italia. E’ il rap che torna credibile, finalmente privo dell’X factor. I suoi testi citano Mussolini (ma la nipote non lo sa), Renzi, Mattarella, Carlo Conti, Barbara D’Urso, Alfonso Signorini, Totti, Balotelli, tutti. Ma soprattutto stanno sull’attualità politica come un’agenzia stampa. Salviamo i Marò, Ho paura dell’Isis e Referendum costituzionale sono capolavori di intelligenza, scorrettezza politica e satira d’artista. Quanto tutto ciò sia fatto in maniera consapevole, per certi versi poco importa. Bello Figo gioca col razzismo a specchio riflesso. E funziona magnificamente.
Diego Bianchi – Il Sogno di Zoro- Il Venerdì di Repubblica – 9 Dicembre 2016

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