Il grande Eduardo diceva che gli esami
non finiscono mai. Ogg è vero il contrario. La nostra è una società che predica
la meritocrazia ma, di fatto, non mette più alla prova le persone. Tant’è vero
che ha depotenziato tutti i suoi riti di passaggio, come il diploma e la
laurea. O almeno li ha svuotati di ogni difficoltà. Trasformando così quelli
che erano degli scalini da salire faticosamente, delle autentiche iniziazioni
alla vita in pura formalità. Il fatto è
che gli adulti hanno ormai poco tempo e
poca voglia di assumere le vesti severe dei tutori, degli iniziatori, dei
mentori. O dei formatori. Genitori e insegnanti amano piacere, più che educare.
Preferiscono la popolarità alla severità. E considerano qualsiasi fallimento un
trauma insuperabile. Non un’occasione di crescita. Le stesse riforme della
scuola che si sono succedute in questi anni, sembrano avere come unico scopo
quello di ridurre le difficoltà. Di trasformare gl scalini in comodi tapis roulants. E la maturità. che una
volta era una verifica culturale e psicologica, l’esame che si sognava per
tutta la vita, è diventata una performance in play back. In realtà i riti di
passaggio sono in declino, non tanto perché i figli si sottraggono, ma perché
madri, padri e istituzioni hanno deciso di abdicare al loro ruolo. Tanto che i
ragazzi ai auto-educano, si auto-istruiscono. E le loro iniziazioni spesso se
le fanno da soli, in forme inedite e spesso spiazzanti per gli adulti. Usando
lo sport e lo star system come modelli. La performatività e la celebrità come
valori. E le tecnologie digitali come strumenti. Così la vita diventa show. Le
prove provini. E la formazione format.
Marino Niola – Miti D’Oggi –Il Venerdì di Repubblica – 9
Dicembre 2016 -
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