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mercoledì 28 dicembre 2016

Lo Sapevate Che: Se in Italia torna il rischio difterite...



Nel 1999 fu abolito in Italia l’obbligo delle vaccinazioni per iscriversi a scuola, rendendo così anche quella esavalente contro le malattie più pericolose “obbligatoria” solo di nome.  Negli stessi anni iniziava quella campagna mediatica contro i vaccini che, agitando pericolosi inesistenti oppure largamente sopravvalutato, ha provocato un calo un calo in tutte le immunizzazioni. Ora i nodi stanno arrivando al pettine.”Qualche settimana fa, per la prima volta da vent’anni, abbiamo avuto un caso di difterite in Italia” dice Walter Ricciardi, medico e presidente dell’Istituto superiore di sanità. La difterite, provocata dal batterio Corynebacterium diphtheriae, colpisce le vie aeree superiori e può avere complicazioni gravi: cardiache, nervose e renali. “A Bologna un adulto ha sviluppato l’infezione in una forma non pericolosa per lui, che però avrebbe potuto trasmettere a un bambino non vaccinato – e ormai il 7 per cento dei nostri bambini non lo è – facendogli rischiare la vita, perché la difterite non ha cure, a parte il siero, che però da noi non viene più prodotto”. Due altri casi di difterite sono stati segnalati in Europa: nel giugno 2015 la patologia ha ucciso un bambino spagnolo di cinque anni e nel marzo 2016 una piccola belga di tre anni. “Ora è a rischio anche l’Italia: siamo al 93 per cento di copertura antifterica , che scende al 91 in Campania e all’87 in Provincia di Bolzano. Sotto al 95 per cento si offrono al batterio abbastanza ospiti non  vaccinati da poter circolare, fino a provocare in qualcuno la malattia in forma grave”. Ancora più alto il rischio di un ritorno del morbillo. “ Si pensa sia una malattia infantile “normale”, ma in effetti provoca molte complicazioni e in circa un caso su mille uccide, come è accaduto un anno fa a una bambina di quattro anni a Roma, non vaccinata. Ormai sono nella stessa condizione due milioni fra bambini e adolescenti. La copertura vaccinale è appena all’85 per cento, in provincia di Bolzano siamo sotto al 70 per cento. Rischiamo insomma una grave epidemia, con molti morti”. Epidemia che del resto è già in atto in Romania da quando le vaccinazioni sono scese sotto l’80 per cento: quasi mille casi di morbillo nel 2016, con sei morti. “Intanto nelle Americhe il morbillo è stato debellato” dice Ricciardi “ e noi europei veniamo guardati come pazzi incoscienti ogni volta che incontriamo i colleghi di oltre Atlantico”. C’è poi la poliomielite, la cui paura si è dissipata perché grazie al vaccino, non incontriamo più i bambini resi paralitici da quel virus. “Eppure il patogeno continua a circolare: è stato rilevato in Albania, Ucraina, Siria, Israele. E da noi la copertura, scesa al 93 per cento, non ci assicura più protezione da una nuova diffusione”. Ma chi si preoccupa delle vaccinazioni non può avere qualche ragione? Non se ne fanno troppe? “Negli ultimi nove milioni di vaccinazioni abbiamo avuto solo cinque casi di reazioni gravi: tutti shock anafilattici, comunque risoltisi senza conseguenze. I vaccini moderni hanno carichi minimi di antigeni, uno su cento rispetto a quelli con cui un bambino entra in contatto mettendosi in bocca della sabbia”. E allora cosa si può fare per affrontare questa emergenza? “ Istituto superiore di sanità e Ministero della salute stanno facendo un grande sforzo per contrastare la disinformazione, mentre saranno introdotte sanzioni, fino all’espulsione dall’Ordine, per i medici che fanno propaganda contro i vaccini. Inoltre, dopo l’Emilia Romagna, altre Regioni, a partire dal Lazio, stanno valutando se reintrodurre l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione alle scuole. Esagerato? Direi di no, basti pensare nella liberale California se non sei vaccinato non ti puoi iscrivere neanche all’Università”.
Alessandro Codegoni – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 16 Dicembre 2016 -

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