Le terribili immagini della basilica
di San Benedetto a Norcia, distrutta dal terremoto dal30 ottobre, hanno
mostrato nel modo più crudo possibile che nel mostro Paese sono a rischio
sismico non soltanto le persone e le loro case, ma anche capolavori artistici.
Uno di questi si trova a Firenze, città che ha avvertito una scossa proprio
poco prima di Norcia. Si tratta di un’icona universale che è anche un esempio
di fragilità: il David di Michelangelo. Il colosso, scolpito in un marmo
difettoso,presenta infatti sottili fessure alle caviglie, che, unite alla
tensione data dallo sbilanciamento in avanti della figura, preoccupano gli
esperi. L’estate scorsa ne parò anche il New York times. Ora si aggiunge il
timore che un sisma, ma persino le
vibrazioni create dal traffico, possano portare all’irreparabile. L’architetto
padovano Fernando De Simone insiste da tempo per una maggiore protezione del
capolavoro di Michelangelo, conservato nella Galleria dell’Accademia questo non si può fare, almeno di dotare la
statua di un piedistallo che assorba le scosse, come quelli costruiti per i
Bronzi di Riace. Poi c’è il problema della cupola sotto cui si trova il David:
non è antisismica, se crollasse la statua finirebbe in briciole. Si potrebbe
eliminare il pericolo costruendo una seconda cupola interna in acciaio, di
aspetto simile all’attuale, che faccia da scudo all’eventuale crollo di quella
in muratura”. Ma Firenze corre davvero
il rischio di scosse disastrose? “La pericolosità sismica di un’area può essere
dedotta da vari fattori, fra cui lo studio dei terremoti del passato” dice
Filippo Bernardini. “Ebbene, negli ultimi mille anni a Firenze ci sono stati
quattro terremoti importanti, riflesso di violente scosse nei vicini Mugello e
Chianti, ma tutti hanno causato solo danni limitati in città. L’ultimo di
questi, del 1859, non creò problemi né al David né alla Galleria
dell’Accademia”. Questo è rassicurante, però attenzione: è impossibile fare
previsioni certe. Per esempio a Mirandola, in Emilia, che ha avuto gravi danni
nel sisma del 2012, veniva attribuita una pericolosità simile a quella
assegnata ora a Firenze. “Vi assicuro che su questi temi lavoriamo
costantemente” dice la direttrice della Galleria dell’Accademia Cecilie
Holberg. “Teniamo sotto controllo le micro fessure nelle caviglie, che sono
stabili, e abbiamo verificato con l’Università di Firenze che le vibrazioni
indotte dai visitatori non costituiscano un pericolo. Per quanto riguarda i
terremoti ricordo che sono state compiute accurate indagini sull’intera
struttura del museo e che presto mi confronterò con esperti internazionali come
quelli del Getty Museum di Los Angeles, per valutare la soluzione più adeguata
per la totale sicurezza del David. L’idea del piedistallo antisismico è valida,
ma il capolavoro di Michelangelo, per peso, natura della materia, criticità
strutturali e ancoraggio al suolo, non è comparabile con altre opere per cui
tale soluzione è stata adottata, come i bronzi di Riace”. Ai tanti poi che la
invitano a far presto Hollberg ricorda che stiamo parlando di un Patrimonio
dell’Umanità, non di una villetta a schiera…”Prima di intervenire bisogna
ideare procedure che non solo ci assicurino un risultato, ma escludano anche
qualsiasi danno, seppur minimo durante i lavori”.
Alex Saragosa – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 16
Dicembre 2016 -
Nessun commento:
Posta un commento