“Evitate i cibi delle feste se non
volee diventare grassi”. E’ l’avvertimento, o piuttosto la minaccia, che le
giornaliste del Time Sthephanie Chen
e Ashhlee Davis hanno lanciato ai lettori per indurli a rinunciare alla
tradizionale orgia natalizia. E, tanto per essere chiare, le due pasionarie del mangiar sano hanno stilato un elenco degli
alimento proibiti. A cominciare dagli spaghetti, che suggeriscono di
sostituire con fili di zucca. Seguono i piatti natalizi più classici. Primi fra
tutti i brodi, che si possono tranquillamente rimpiazzare con un punch
analcolico allo zenzero. Non va meglio per le carni, soprattutto se farcite. E
la fatwa si abbatte anche su altri must del pranzo di Natale come arrosti,
salsicce, tacchino, polpette, cocktail di gamberetti. Nonché su contorni come
purée, patate al forno e spinaci al burro. Consentiti solo quelli lessi, tanto
per restare su di morale. E, al posto di maionese, olio e burro, una bella
crema di avocado. Ovviamente il vade
retro non risparmia nemmeno i dessert. Via croccanti, torroni, cheesecake,
marzapane, frutta secca e caramellata, cioccolata. E un colpo finale è
riservato al nostro panettone, considerato una bomba calorica da disinnescare.
In realtà quel che le due Savonarola propongono è un succedaneo della festa.
Che ha tutto l’insapore delle cose che tentano di far fuori tradizioni ricche
di storia in nome di una medicalizzazione dell’alimentazione che riduce il cibo
a farmaco e la cucina a una fabbrica di malattie. Insomma non è un menù
prudente, ma un pogrom fatto di ascetismo e di analfabetismo. Perché
l’abbondanza nel Natale è parte del rituale. Non si può eliminare senza
eliminare la festa stessa.
Marino Niola – Miti D’Oggi – Il Venerdì di Repubblica – 16
Dicembre 2016 -
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