Angela
Merkel si ricandida alla cancelleria tedesca per la quarta volta consecutiva.
“Per combattere il populismo che avanza in Europa ha spiegato. Ora, se davvero
Frau Merkel volesse combattere l’avanzata del populismo, la cosa migliore
sarebbe stata ritirarsi a vita privata e godersi la famiglia. Nessuno infatti
come la cancellieri, dati alla mano, in quest’ultimo decennio ha aiutato,
allevato e alimentato l’esplosione dei populismi in Europa. Nel 2005, quando è
diventata la guida della Germania, dunque dell’Unione, populisti e xenofobi erano ovunque minoranze esigue di
estremisti, mai al governo, spesso neppure presenti nei parlamenti nazionali,
confinati dalle opinioni pubbliche in un ruolo poco più che pittoresco. Persino
il Front National di Le Pen padre era ormai ridotto al 5 per cento. L’intero
sistema politico europeo dalla Spagna ai Paesi dell’Est, dalla Gran Bretagna
all’Italia, dalla Francia alla Scandinavia, era stabilmente organizzato intorno
all’alternanza fra socialisti e conservatori, con minimi spazi di
rappresentanza per i partiti minori. L’Unione europea rimaneva solida e anzi in
espansione. Ed ecco il bilancio di undici anni di egemonia merkeliana in
Europa, con politiche di austerità e cosiddette riforme e feroci tagli al
welfare: la Brexit, raddoppio di giovani disoccupati e poveri nel Sud Europa,
boom dei populismi, crisi di socialisti e conservatori, debiti pubblici fuori
controllo e banche sull’orlo del collasso. Orban e Farage, Marine Le Pen, Salvini
e Alba Dorata staranno tutti brindando alla decisione della Cancellieri.
Naturalmente c’è stata la crisi del 2007-2008. E per Merkel molti disastri sono
successi. Ha consolidato il potere politico ed economico di Berlino sul resto
d’Europa e annichilito i tradizionali avversari socialisti, ormai ridotti a
ruote di scorta di grandi coalizioni, riformisti senza riforme. Ma al prezzo di
sfasciare l’Unione. Ed è fonte di enorme tristezza vedere il sogno di tante
generazioni di combattenti, l’Europa ideata nel confino di Ventotene e
realizzata da politici antifascisti, andare in rovina sotto i colpi freddi di
questa signora cresciuta, educata e pasciuta nella spettrale Ddr, dove aveva
svolto una brillante carriera nelle strutture del Partito-Stato senza mai
elevare una protesta, mai scrivere una riga di critica contro il regime, prima
di scoprire a 36 anni, il giorno dopo la caduta del Muro, d’essere sempre stata
fiera anticomunista. Grazie della lezione, professoressa Merkel.
Curzio
Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica -2 Dicembre 2016 -
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