Caro Babbo Natale, quest’anno portami
in regalo un’insegnante (l’apostrofo è a piacere, toglietelo se volete un uomo,
lasciatelo se volete una donna, non fa differenza). Niente telefonini smart,
gioielli, cravatte, golfini sciarpe, bottiglie, videogiochi, ma insegnanti,
maestri e maestre, professori, perché quello è l’unico regalo che servirà
davvero ai miei figli. Così scrive una mamma della Florida, anche se in realtà
non si rivolge proprio al corpulento residente del Polo Nord, bensì al ben più
snello e completamente calvo Rick Scott, governatore dello Stato e quindi
responsabile del sistema scolastico. Ma la sua lettera ha esattamente il tono e
la passione di un bambino che esprima i suoi più intensi desideri. “Caro
Governatore – scrive Sandy Birket, madre di un ragazzo di dodici anni iscritto
a una scuole media pubblica – comprami un’insegnante per favore. Comprami
un’insegnante che sappia sussurrare all’orecchio di mio figlio, che sappia
stabilire con lui un rapporto affettuoso, severo, personale, diretto, che lo
aiuti a imparare e ad amare quello che impara. Comprami, con i soldi delle
tasse che ti pago, un curriculum che non sia fatto per superare i test decisi
dalle autorità, ma per costruire una persona responsabile e adulta. Comprami
uomini e donne, maestri e maestre, assistenti, gente che sappia circondarlo di
cura e affetto. Non comprarmi altri computer, gadget, lavagne elettroniche,
tablet, wifi, perché di quelli ha già abbastanza anche a casa per aprire un
negozio, ma una persona che sappia fargli amare quello che tutti i gadget e la
tecnologia gli mettono a disposizione. Investi nelle persone, non nelle cose.
Regalami insegnanti e assistenti insegnanti che sappiano comunicare anche con
me, con i genitori dei bambini, non soltanto per dire che sta facendo guai, ma
per aiutarci a seguirlo meglio invece di protestare ogni tanto con voi. Spendi
meno tempo in relazioni, ricerche, incontri di facoltà, conferenze e più in
tempo trascorso con gli alunni. Spendi meno in “hardwere”, in attrezzature, e
stipendi e regalami insegnanti che guadagnino di più. (..). tua Sandy Birket”.
(..).
Eppure anche il governatore, e probabilmente lo stesso Babbo
Natale, sanno benissimo che non avrebbero avuto il successo che hanno avuto,
uno in politica, l’altro nella confezione e nella distribuzione mondiale di
strenne, senza che da una cattedra, in un’aula, quando avevano 7 o 12 o 17
anni, qualcuno non avesse acceso dentro di loro la piccola lampadina della
voglia di imparare d i crescere, non nei numeri dei test, ma nella luce che la
brava maestra, l’insegnante appassionato, riesce ad infondere nello sguardo
annoiato dello scolaro. La signora della Florida ha ragione. Regala un bravo
insegnante ai nostri figli, signor governatore, presidente Babbo Natale,
chiunque tu sia. E magari pagalo bene.
Vittorio Zucconi – Donna di Repubblica – 28 Novembre 2015 -
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