Avanti tutta sui diritti, aveva
promesso Matteo Renzi già nel 2015. L’intento del presidente del Consiglioera
di riequilibrare le mosse di un governo considerato poco di sinistra – dal Jobs
Act al taglio dell’Imu – con una sterzata sui temi sociali. Entro l’anno,
giuravano in maggioranza, il Parlamento avrà approvato le unioni civili, la
legge contro l’omofobia, lo ius soli – molto temperato- per i bambini che
nascono in Italia da famiglie di immigrati. E il reato di tortura, perché casi
come quelli della scuola Diaz, della caserma di Bolzaneto al G8 o
dell’uccisione del giovane Federico Aldobrandi da parte dei poliziotti a
Ferrara abbiano riferimenti normativi (applicando una convenzione Onu datata
1984, ma si sa che quando vuol far tardi il nostro Paese ci riesce benissimo.
Non è difficile prevedere che saranno questi i temi caldi del 2016. Unioni
civili in primis, visto che il conferimento di diritti alle coppie omosessuali
(in Europa gli altri a non riconoscerli sono solo Cipro e i paesi ex sovietici
e L’Italia è stata condannata dalla Corte dei diritti umani di Strasburgo) è
ancora in dubbio. Il nodo è quello della stepchild
adoption, l’adozione del figlio del partner perché i bambini possano in
ogni caso avere due genitori. Un modo surrettizio di far entrare in Italia
l’utero in affitto, dicono i cattolici. Se si levasse quella parte, però, il
risultato sarebbe di far perdere al testo sostenitori a sinistra, senza
guadagnare a destra. E’ già successo con il reato di omofobia, altro ddl impantanato.
Diritti a parte, (ri)sentiremo parlare di prescrizione, di pensioni, di riforma
del terzo settore (ferma a palazzo Madama pure quella, eppure era urgente dopo
gli scandali delle coop e Mafia Capitale). Tra qualche mese, poi, tutto si
fermerà magicamente: partirà la campagna elettorale delle amministrative. Nel
2016 sono in gioco Roma, Milano, Torino, Napoli e altre città chiave. Lì si
deciderà il futuro di questo governo e si misurerà la forza delle opposizioni.
Annalisa Cuzzocrea – Donna di Repubblica – 19 Dicembre 2015
Nessun commento:
Posta un commento