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domenica 20 dicembre 2015

Lo Sapevate Che: Si decide a Milano il futuro del Pd ...



Tra i Mercatini del Natale, gazebo e militanti Pd. Una buona notizia? Forse, non sarà certo il ritorno alla distribuzione porta a porta dell’”Unità” ogni domenica che il Signore mandava in terra da parte di migliaia di compagni, ma potrebbe essere il segno che il Segretario-Presidente comincia a comprendere che un partito non è un corteo  di devoti, che non esiste più risibile ideologia di quella di una democrazia senza partiti (il partito della nazione, cioè di tutti, non essendo, per la contraddizione che non lo consente, un partito) e che forse non è la panacea adatta alla crisi attuale della democrazia ridurre per quanto possibile il processo decisionale alle volontà della leadership carismatica. Su questa buona via il Segretario-Presidente potrebbe perfino giungere a considerare la dialettica, anche aspra, tra correnti non come il male assoluto, ma come inevitabile riflesso all’interno di un partito dell’inarrestabile corrente pluralista e, ahinoi, “relativistica” che trascina, piaccia o no, i regimi democratici (..). Anche le correnti possono servire se rappresentano strumenti di elaborazione, approfondimento e discussione (cosa che quelle attuali o passate del Pd non sono affatto riuscite ad essere), funzioni imprescindibili di una forma-partito di dar vita a una direzione non bloccata sulla figura del Capo (assicuro Renzi che perfino nel Pci avveniva proprio così, non si lasci sedurre da berlusconiane leggende intorno al sito “centralismo”). Queste Cieche Speranze mi hanno fatto nascere i mercatini del Natale. Senza radicamento nel territorio, senza una rappresentanza autorevole a livello locale, che non può durare ancora a lungo: da un lato, la sua epifania come una riedizione del “metti la politica al comando”. e, dall’altro, il suo dover ricorrere in ogni situazione critica a prefetti, magistrati, sedicenti  tecnocrati o rappresentanti stra-stagionati dell’età rottamanda (..). Perciò Rivestono straordinaria importanza le amministrative del prossimo anno. Ben difficilmente potranno escendere in campo nomi e squadre vincenti, e vincenti proprio in quanto di per sé autorevoli e non luce riflessa del Capo. Ben sapendolo, Renzi è alla ricerca ancora una volta del “valore aggiunto” forestiero. La questione riguarda essenzialmente Milano. Sono certo che Sala potrebbe essere un ottimo sindaco, ma è evidente che la sua candidatura metterebbe spietatamente a nudo la contraddizione di cui sopra. Si potrebbe “truccarla” un po’ con la partecipazione dello stesso Sala alle primarie – ma correndo il rischio enorme della sua sconfitta e di conseguenza del rilancio di una coalizione e di una candidatura magari più “decente” di quella di Sallusti da parte della destra. Non esistono scorciatoie; se il pd continuerà ad essere il partito- di-Renzi, il suo eroe eponimo sarà costretto a ricorrere a figure di prestigio “esterne” per ogni “emergenza”, finendo così col contraddire la sua stessa immagine e le stesse fondamentali ragioni della propria irresistibile ascesa.
Massimo Cacciari – Parole nel vuoto www.lespresso.it – 17 dicembre 2015 -

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