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In effetti, le ragioni del nostro spreco domestico –
così elevato nei Paesi occidentali – sono riconducibili a molteplici fattori.
Volendo semplificare, sprechiamo molto cibo per due motivi di fondo: da una
parte non consumiamo gli alimenti in tempo perché hanno superato la scadenza in
etichetta oppure sono (o sembrano) deperiti, andati a male; dall’altra
acquistiamo e cuciniamo troppo cibo producendo molti avanzi non sempre
riciclabili.
In entrambi i casi gli sprechi alimentari si
potrebbero facilmente evitare, con un po’ di accortezza.
Proviamo comunque a fare una lista della “spesa” per
lo spreco domestico elencando le cause principali. Gettiamo via del cibo ancora
buono perche:
* ne abbiamo acquistato troppo “grazie alle offerte
promozionali o speciali tipo “paghi uno, prendi due” e non riusciamo a
consumarlo tutto;
* non l’abbiamo conservato in modo adeguato mal
posizionandolo nel frigorifero o usando materiale per la conservazione
inappropriato;
* non siamo in grado di cogliere le differenze nelle
scadenze riportate in etichetta fra quando è scritto “da consumarsi entro”
(riferibile alla sicurezza dell’alimento, ad esempio di un prodotto fresco come
il latte) e “da consumarsi preferibilmente entro” (riconducibile alla qualità
dell’alimento, ad esempio per un prodotto secco come la pasta), tanto che
spesso per prudenza” gettiamo via tutto prima del tempo;
* lo scegliamo in base alla vita residua, in entrambi
i casi sopra riportati per le etichette, il che fa aumentare i prodotti
invenduti più vicini alle scadenze, reali o presunte che siano.
Le quantità che gettiamo via nel nostro “focolare”
dipende molto anche:
* dalla dimensione e composizione della famiglia: gli
adulti sprecano in termini assoluti di più dei bambini, mentre le famiglie più
numerose sprecano di meno rispetto a quelle più ridotte o ai cosiddetti single;
dal reddito familiare : più basso è meno si spreca, ma
si compra anche cibo di “valore” assai più modesto;
* dalla cultura di origine: per esempio negli Stati
Uniti le famiglie di origine ispanica sprecano il 25% in meno delle altre;
* dalla stagionalità dei prodotti, nel senso che
durante l’estate si spreca di più rispetto alle altre stagioni.
A questa lista dobbiamo tuttavia aggiungere almeno un
altro paio di elementi. Innanzitutto sembrano essersi perse le conoscenze su
come consumare in modo più efficiente e ridurre gli sprechi utilizzando in modo
alternativo gli avanzi dei pasti. E poi sembra essere assai scarsa la
consapevolezza dell’entità degli sprechi che ognuno di noi produce e il
relativo impatto economico ed ecologico. Come dire: il lavoro per ridurre lo
spreco alimentare pare molto complesso, una strada in salita. Ma vale la pena
provarci. Come? Demolendo per prima cosa i nostri totem dello spreco.
Andrea
Segrè – dal Libro: Cucinare Senza Sprechi
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