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venerdì 18 dicembre 2015

Lo Sapevate Che: Supercazzola & Co: 500 nuove parole cambiano la lingua...



Ci aspetta un 2016 cioccolatoso, pieno di sciarpate, complottismi, tiki-taka, penta stellati, italo fobie e cooking show. Non siamo impazziti, facciamo anzi la conta delle parole inserite nella nuova edizione dello Zingarelli. Il noto vocabolario della lingua italiana, infatti, ha aggiunto 500 voci, alcune curiosissime, alle esistenti. Così che, se doveste chiedervi che tipo sia, un tipo smart, o cosa rischia il vostro computer, quando prende un Trojan, possiate togliervi il dubbio, andando dritti alla lettera S, o alla T. Inglesismi, espressioni calcistiche, piccoli gesti cui si concede ora un’ufficialità linguistica. Un esempio? Il verbo copia-incollare, scritto così. E se non stupisce l’inserimento del termine jihadista, sorprende, invece, che a 40 anni dall’uscita del film Amici miei, di Mario Monicelli, la supercazzola tanto cara a Ugo Tognazzi e compagnia bella venga inclusa nello Zingarelli con la compita definizione di “parola o frase senza senso”, pronunciata con serietà per sbalordire e confondere interlocutore. Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca (che partecipa all’edizione digitale dello Zingarelli 2016 con l’antico Vocabolario degli Accademici  della Crusca), promuove l’operazione: “Gli aggiornamenti sono preziosi, fotografano la nostra lingua e consentono allo strumento vocabolario di sopravvivere alla rete. Al tempo, poi spetta il compito di stabilire se una parola resiste o no. Lo sa, per esempio, che nel ’68 l’eskimo fu inserito nel dizionario perché era il cappotto che indossavamo tutti? Ora è una parola quasi morta”. A Mario Cannella, invece, responsabile degli aggiornamenti dello Zingarelli, spetta la difesa della supercazzola: “Non è una strizzata d’occhio alla stampa, ma un’espressione che dagli anni Novanta a oggi ha avuto una grande diffusione. I parametri, ci spiega, per monitorare un termine, e valutarne l’inserimento, sono tre: “Frequenza, qualità e tempo. Certo, oggi è più semplice: gli archivi dei giornali sono online, e google è uno strumento utilissimo. Cerchi supercazzola, e veda quanto è comune”. Cannella prosegue: “Alcune delle parole inserite sono in realtà antichissime. Sfanalare ha quasi cento anni. Voleva dire spalancare gli occhi. Oggi, invece, significa lampeggiare con gli abbaglianti”. Scopriamo che talvolta le parole scadono, e vengono eliminate dal dizionario. Talvolta, invece, hanno un successo clamoroso. “Selfie: nata nel 2013 e inserita già nel 2014. E inciucio, che Massimo D’Alema utilizzò a metà anni Novanta e che è poi diventata popolarissima”.
Valentina Farinaccio – Il Venerdì di Repubblica – 11 Dicembre 2015 -

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